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ESCLUSIVA TMW - Montalbano: "Salvezza Palermo? Un'impresa in cui credere"

di Elena Rossin
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Abbiamo intervistato in esclusiva Vincenzo Montalbano, ex calciatore che giocò nel Palermo dal 1999 al 2002, attualmente è l'allenatore dell'Alcamo. Con lui abbiamo parlato della sua ex squadra.

Dall'arrivo di Malesani il 5 febbraio il Palermo ha conquistato in due gare due punti, ma questo non ha migliorato la classifica che vede i rosanero soli all'ultimo posto. Anche gli acquisti e le cessioni nel mercato di gennaio non hanno ancora dato i risultati sperati. Tutti interventi inutili per risollevare il Palermo?
"Con le due partite in casa con Atalanta e Pescara e la successiva in trasferta con il Chievo si sperava che la squadra conquistasse almeno da quattro a sei punti, in modo da risollevare il morale e migliorare la classifica purtroppo invece sono arrivati due soli punti e la posizione in graduatoria è peggiorata. Con il Chievo la prestazione è stata discreta e questo ha aiutato il morale come anche il punto guadagnato, però i risultati ottenuti da Genoa, Pescara, Bologna, Cagliari e Siena non sono stati favorevoli, ma al di là di questo il vero problema è il quart'ultimo posto e il Genoa che lo occupa nelle ultime quattro partite ha fatto otto punti ed è in netta ripresa. Quindi la classifica del Palermo è molto precaria e forse i cambi di allenatore hanno contribuito a non avere un sistema di gioco continuo e i nuovi giocatori non hanno avuto ancora il tempo per ambientarsi. Gasperini e Lo Monaco avevano pensato a rivoluzionare la squadra a gennaio in un certo modo e poi sono andati via e sono arrivati prima il direttore sportivo Perinetti e poi il nuovo mister Malesani, con quest'ultimo che ha avuto poco tempo per conoscere i giocatori e dare un assetto alla squadra. Certo è innegabile che la classifica sia ardua, mi auguro che il Palermo si possa salvare, però guardando il calendario e la graduatoria ci vorrebbe un'impresa, ma bisogna crederci comunque e al di là di tutto".

La partita di questa sera è proprio con il Genoa ed è quindi uno scontro diretto.
"E dovrà essere la svolta, non tanto per i tre punti in sé, ma per una classifica nuova è indispensabile che il Palermo vinca e vada a tre punti dai liguri in modo da incrementare il morale, la fiducia e la sicurezza in se stessi, perché se non si vince questa sera giocando per giunta in casa vuol dire che si sono sbagliati gli acquisti a gennaio e la squadra non ha la forza per salvarsi. Se non si vincono le partite in casa, in trasferta a fine campionato è più difficile farlo soprattutto se si affrontano squadre che hanno bisogno di punti chi per vincere lo scudetto, chi per aggiudicarsi un posto nelle competizioni europee e chi per raggiungere la salvezza. Tempo per recuperare non ce n'è più".

Nel Palermo ci sono anche parecchi giocatori giovani, forse questo non aiuta nella corsa alla salvezza?
"Anche questo può essere un problema, perché i giovani possono aver bisogno di tempi più lunghi per ambientarsi, però finché la matematica non condanna bisogna lottare".

A gennaio sono anche arrivati giocatori d'esperienza come Sorrentino, Aronica e Dossena senza dimenticare che in squadra ci sono i vari Miccoli, Donati e Barreto.
"Sì certo, anche se, ad esempio, Miccoli ultimamente ha avuto qualche acciacco e l'attacco ne ha risentito, anche se Dybala quando ha giocato ha fatto bene, ma ha solo diciannove anni. Sono stati presi Boselli e Formica che danno l'impressione di essere dei buoni giocatori, ma pure loro devono ancora maturare esperienza. Sono ottimi giocatori anche Morganella e Garcia. Questi calciatori messi tutti assieme potrebbero non dare subito quanto ci si attenderebbe, forse la squadra poteva essere miscelata meglio. Ormai la rosa è questa e noi tifosi dobbiamo essere bravi a dare un supporto alla squadra fino alla fine e i giocatori devono impegnarsi al cento per cento per raggiungere la salvezza, perché in caso di retrocessione finiscono per dover giocare in B o quanto meno in caso di cessione diminuiscono il loro valore e quindi sarebbe un piccolo dramma per tutti".

Tra tutte le squadre che lottano per salvarsi qualitativamente il Palermo come è messo?
"Le squadre che hanno dai ventinove punti in su dovrebbero essere già fuori da questa lotta, però mai dire mai perché come sono riuscite a fare dei filotti positivi così potrebbero incappare in un periodo negativo. Dal Cagliari in giù però tutte devono ancora lottare e il Palermo non è inferiore a queste squadre, però il problema è che in questa stagione sono stati cambiati tanti allenatori e calciatori e quindi si è giocato tante volte con moduli diversi e Malesani è diciotto giorni che è arrivato e avrebbe bisogno di tempo per far assimilare il suo modo di giocare e conoscere approfonditamente tutti gli uomini che ha a disposizione, ma purtroppo siamo verso la fine del campionato e di tempo non ne ha. Questa sera c'è uno scontro diretto e si potrebbe giocare sui nervi, come se fosse una gara singola e gli schemi potrebbero andare al di là di tutto. Ci vuole una prestazione di cuore e carattere per andare oltre l'ostacolo, ma se non dovesse servire neppure questo allora vuol dire che è un'annata sfortunata e infatti il presidente stesso ha ammesso di aver commesso degli errori e dovendo retrocedere tre squadre per forza qualcuno alla fine ha sbagliato".

Passiamo a parlare un po' di lei, come sta andando la sua avventura da allenatore dell'Alcamo?
"Sono arrivato alla settima giornata con la squadra che aveva circa un punto di media a partita e siamo riusciti a fare discretamente meglio di prima, poi con la riapertura del calciomercato la società mi ha preso dei giocatori che già conoscevo e siamo riusciti a fare il salto di qualità. Oggi siamo al quinto posto in zona play off, nelle ultime undici partite abbiamo vinto otto volte e pareggiato tre".

Complimenti per la striscia positiva ventisette punti in undici partite, se non sono un record poco ci manca.
"Sì, effettivamente la scalata alla classifica è stata importante, in molti all'inizio dicevano che l'annata era sfortunata, ma io alla sfortuna non ci credo e ho sempre pensato che si poteva arrivare in zona play off e adesso tutti si sono ricreduti, ma non è ancora finita: il quinto posto con la sesta a sei punti in meno non è ancora certo, però possiamo anche migliorarlo perché la terza ha soli tre punti più di noi e ci sono ancora da giocare sei partite. L'obiettivo quindi sono i play off, ma la classifica va migliorata così negli spareggi finali la prima partita si gioca in casa e visto che le gare non sono di andata e ritorno, ma incontri singoli da dentro o fuori più in alto ci si piazza e meglio è".

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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