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ESCLUSIVA TMW - Albania, De Biasi: "Mondiali? Ora la gente ci crede"

di Gaetano Mocciaro
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© foto di Federico De Luca

Nella strada verso il Brasile ci sono interessanti storie da seguire, delle vere e proprie favole in attesa di scrivere il finale, possibilmente lieto. Fra le squadre che si sono maggiormente distinte c'è l'Albania dell'italianissimo Gianni De Biasi. Con la vittoria in Norvegia il piccolo stato balcanico è balzato al secondo posto, a due sole lunghezze dalla capolista Svizzera. A riguardo ci dice la sua proprio il ct De Biasi, in esclusiva per Tuttomercatoweb.

Gianni De Biasi, l'Albania è una delle rivelazioni delle qualificazioni ai mondiali. La squadra è seconda nel proprio girone dietro la Svizzera. Decisivo il successo a Oslo contro la ben più quotata Norvegia

"Una vittoria importante contro una squadra che nel ranking FIFA è davanti 35 posizione. Scavando nella memoria non c'è mai stato un successo esterno contro chi stava davanti in graduatoria. Ma sono felice anche per la vittoria in amichevole contro la Lituania, un bel 4-1 che mi ha dato indicazioni importanti in vista della sfida del 7 giugno, dove incroceremo di nuovo la Norvegia, stavolta in casa".

In una vecchia intervista dava per improbabile la qualificazione ai Mondiali

"Vero, ma l'appetito vien mangiando e la cosa che mi fa specie è che adesso in Albania sembra quasi un fallimento non arrivare a strappare il pass per il Brasile".

Quali erano le aspettative quando ha accettato l'incarico di ct?

"Quando presi per mano la squadra qualcuno mi disse che era il momento sbagliato, che si veniva da un periodo in cui le vecchie bandiere stavano andando via. In passato c'erano squadre più competitive, la Nazionale poteva annoverare molti giocatori che militavano in Germania, ma anche in Italia come Tare. Dico che con questa squadra se a inizio qualificazioni avessi pronosticato il terzo posto si sarebbero fregati le mani tutti. Adesso sembra quasi che non basti".

Come è stata accolta in Albania la vittoria contro la Norvegia?

"Una gioia immensa. Sembrava come quando l'Italia aveva vinto i Mondiali. Erano tutti increduli, la speranza a inizio partita era strappare al massimo un pareggio. Era la prima volta che si arrivava a un simile successo e giustamente come tutte le prime volte viene festeggiata in modo particolare".

Quali sono le principali rivali nel girone?

"In questo momento temo tutti: certamente la Norvegia, ma anche l'Islanda che tutti prendono sottogamba ma che ha giocatori che sono titolari in Premier League come Sigurdsson, del Tottenham. Mi ha stupito la Slovenia, che ha totalizzato solo 3 punti, difficile spiegare questo calo".

A mente fredda come vede il cammino dell'Albania?

"Intanto dico che da quando sono arrivato ho visto passi in avanti sull'organizzazione di gioco. Tatticamente siamo cresciuti e c'è da sperare di avere da qui in avanti tutti a disposizione. Purtroppo già con la Norvegia ne mancheranno 3: Cana della Lazio, Roshi, che è un giocatore che apprezzo molto ma che in Germania al TSV Francoforte gioca inspiegabilmente poco, e Lila, che gioca nel Giannina, in Grecia. Non sarà facile, ma di fronte alle difficoltà reagiamo nella maniera giusta".

Dove deve imparare questa squadra?

"Questi ragazzi non devono sedersi e credersi bravini. Con la Lituania avevo paura, temevo a un calo di tensione dopo la vittoria di Oslo. Invece sono stato piacevolmente sorpreso dalla prova dei miei".

Una battuta, infine, su Paolo Ponzo, col quale ha condiviso momenti esaltanti a Modena

"La sua morte mi ha lasciato a dir poco senza parole. Paolo era un ragazzo d'oro, insieme abbiamo condiviso momenti molto belli. Mi sembra impossibile che sia morto per inseguire la sua grande passione per la corsa. Me lo ricordo benissimo, era uno che non mollava mai, un caparbio. Era una macchina da guerra e non riesco a capacitarmi della sua scomparsa".

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