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Elber: campione in Germania, fantasma in Italia

di Gaetano Mocciaro
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© foto di Alberto Fornasari

La sua presenza in Italia è stata talmente fugace che in pochissimi si ricordano che sia transitato da queste parti. Eppure la meteora in questione non ha fatto una carriera propriamente anonima, anzi: in Germania è ricordato come uno dei giocatori più prolifici, dove ha vestito con successo le maglie di Stoccarda e Bayern. Parliamo di Giovane Elber, uno dei migliori attaccanti degli anni '90-primi anni '2000.

Brasiliano, classe 1972, Elber muove i primi passi in patria e si mette in luce con la maglia del Londrina come centravanti dal gol facile. Se ne accorgono gli osservatori del Milan che lo segnalano ad Ariedo Braida. I rossoneri decidono di prendere il ragazzo, appena 18enne. A causa del vincolo a soli tre stranieri (il Milan in quel momento aveva Gullit, van Basten e Rijkaard) il giocatore viene parcheggiato in Svizzera a farsi le ossa. Viene scelto il Grasshoppers, all'epoca la miglior squadra del paese. Aspettando che si liberi un posto tra gli stranieri Elber incanta in terra elvetica e segna a raffica.

Nel 1992 le frontiere vengono aperte: numero illimitato di stranieri ma solo tre possono essere convocati per la partita. E il Milan oltre ai tre olandesi nel frattempo ha messo le mani su Papin e Savicevic, oltre a far tornare un giovanissimo Boban, parcheggiato un anno prima al Bari. Con Elber il tecnico rossonero ha sette stranieri a disposizione e visto il numero di fuoriclasse affermati per il giovane brasiliano non c'è il minimo spazio. Meglio restare un altro anno in Svizzera a crescere. In fondo Elber all'epoca ha appena 20 anni, c'è tutto il tempo per assaporare la Serie A. Teoricamente...

Arriviamo al 1993 e la musica potrebbe cambiare Gullit e Rijkaard prendono altre strade, ma soprattutto Marco van Basten è out per infortunio e nella migliore delle ipotesi deve stare fermo 4 mesi. Elber viene chiamato dalla Svizzera e potrebbe essere il "supplente" del cigno di Utrecht. L'investitura è pesantissima, arriva nientemeno che dal presidente Silvio Berlusconi. La Reggiana, appena promossa in A, si candida a prendere il giocatore in prestito o subito o nella finestra di novembre. Dopo una serie di amichevoli fino ad agosto il giocatore viene accantonato da Fabio Capello. La stessa Reggiana decide di tirarsi indietro, puntando sul rodato Michele Padovano. Per Elber la via da seguire è ancora una volta verso Zurigo. E stavolta il viaggio dall'Italia è di sola andata.

Nel 1994 lo Stoccarda decide di acquistare il giocatore, che fa il suo esordio in Bundesliga con un gol. Sarò il primo di 44 in tre stagioni, fra campionato e coppa. Vince una coppa di Germania nel 1997 e se ne va da vincitore, acquistato dal Bayern Monaco. In Baviera vince tutto: 4 campionati, 3 coppe di Germania e una Champions League, ironia del destino vinta a San Siro, in uno stadio che poteva essere suo ma che non lo è mai stato nemmeno un minuto in 4 anni. Ciliegina sulla torta l'Intercontinentale nel 2001 e il titolo di capocannoniere nel 2003.

Quello che lascia la Germania è ormai un Elber affermato, un attaccante di fama mondiale. Le ultime soddisfazioni se le toglie in Francia, dove vince 2 scudetti con il Lione, prima di una parentesi al Borussia Monchengladbach e al Cruzeiro, in patria, ultima tappa di una grande carriera che ha un solo cruccio: quella di non sapere come sarebbe potuta andare in Serie A. Peccato che nessuno gli abbia dato un'occasione.

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