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Beccaria: "Ricostruzione del Filadelfia? Ci siamo"

di Elena Rossin
Fonte: TorinoGranata.it
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© foto di Elena Rossin

Domenico Beccaria è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Beccaria è il presidente dell'Associazione Memoria Storica Granata e del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, inoltre è uno dei consiglieri del Consiglio d'Amministrazione e uno dei soci fondatori del Collegio dei Fondatori della Fondazione Stadio Filadelfia. Con lui abbiamo fatto il punto sulla ricostruzione dello stadio dove giocò il Grande Torino nonché unanimemente considerato la casa dei tifosi del Toro: il Filadelfia.
L'impianto fu voluto dal conte Enrico Marone Cinzano, che in qualità di presidente della società granata il 24 marzo 1926 fece richiesta di concessione edilizia al comune di Torino e lo stadio venne inaugurato il 17 ottobre 1926. La squadra granata vi giocò le partite casalinghe fino alla fine della stagione 1962-1963, tranne che nel campionato 1958-1959 e per qualche altra gara fra il 1961 e il 1963, quando si trasferì al Comunale che poi ne divenne lo stadio ufficiale. Il Filadelfia restò quindi il campo di allenamento dei granata fino al 1989, poi rimase l'impianto dove si allenava e disputava le gare la Primavera e in qualche occasione altre formazioni del settore giovanile fino al 9 ottobre 1993, quando fu dichiarata l'inagibilità perché la struttura fu ritenuta troppo degradata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali. Nel luglio 1995 una parte della gradinata nord venne abbattuta e in seguito le ruspe continuarono la demolizione il 18 luglio 1997. Il 10 aprile 1998 l'intero impianto venne definitivamente raso al suolo, solo due piccole parti della gradinata sono sopravvissute e ancora oggi testimoniano l'esistenza del Fila, come è da sempre affettuosamente chiamato dei tifosi del Toro.

Il Filadelfia verrà ricostruito?
"Sì, il Filadelfia si rifarà perché ci sono tutti i presupposti. C'erano ancora dei dubbi di ordine burocratico e amministrativo e ieri mattina (26 novembre 2013, ndr) con la ratifica delle modifiche statutarie, avvenuta all'unanimità di tutti gli aventi diritto al voto, sono stati apportati gli adeguamenti allo statuto della Fondazione Stadio Filadelfia che consentono di realizzare l'unico progetto compatibile con la cifra che verrà messa a disposizione per la ricostruzione dell'impianto. Quindi, ci tengo a ripeterlo, oggi possiamo dire che ci sono tutti i presupposti affinché il Filadelfia sia ricostruito".

Cosa deve essere ancora fatto prima che venga indetto il bando di concorso che è il primo passo che porta all'apertura del cantiere?
"La prima cosa che deve essere fatta entro il trentuno dicembre di quest'anno è che il Comune di Torino versi il milione di euro, che rappresenta la prima tranche di soldi stanziati e già messi a bilancio per la ricostruzione del Filadelfia. Il Comune quindi non deve inventarsi ulteriori scuse o stranezze, come ha fatto negli ultimi tempi, per ritardare il versamento di questo denaro. A ruota deve poi arrivare il milione di euro promesso dal presidente del Torino Fc Urbano Cairo, erogato dalla Fondazione intitolata alla madre. Il diciassette dicembre di quest'anno ci sarà la riunione del Collegio dei Fondatori e sarebbe auspicabile che tutti gli adempimenti burocratici fossero terminati, in modo che i due milioni di cui parlavo prima possano essere messi a disposizione nelle casse della Fondazione. Ieri nella riunione del Consiglio d'Amministrazione la Regione Piemonte ha insistito affinché il mutuo venga acceso e che non si faccia richiesta di erogazione dei soldi solo nel momento in cui ci sarà reale bisogno dell'utilizzo dei contanti, ma che sia immediatamente erogata dalla banca l'intera cifra di 3,5 milioni e che sia depositata nelle casse della Fondazione così da raggiungere l'importo di 5,5 milioni di euro. Quando la dotazione economica sarà reale e nelle casse ci saranno i 5,5 milioni sarà consentito alla Fondazione di effettuare il lavoro di raccolta fondi per la parte culturale con una serenità e soprattutto con una credibilità maggiore poiché in cassa ci sono già i due terzi della cifra totale per la parte sportiva".

L'ultimo terzo della cifra per la parte sportiva chi dovrebbe versarlo e quando?
"Lo erogherà il Comune di Torino: un milione nel corso del 2014 e 1,5 milioni di euro nel 2015. Nel corso dell'anno non necessariamente significa che i soldi siano versati nelle casse della Fondazione il trentuno dicembre, potrebbero tranquillamente essere versati anche il primo gennaio, ma dubito fortemente che i versamenti saranno effettuati nei primi giorni dell'anno, però la cifra, ad esempio, potrebbe essere divisa in due parti una da versarsi a giugno e l'altra agli inizi di dicembre".

I 5,5 milioni di euro più gli altri 2,5 che saranno erogati dal Comune di Torino tra il 2014 e il 2015 coprono effettivamente l'intero costo del progetto per la ricostruzione del Filadelfia?
"Coprirebbero l'intero importo della parte sportiva dell'impianto, rimarrebbe quindi totalmente scoperta la parte culturale e aggregativa".

Quando di conseguenza potrebbe essere indetto il bando di concorso per la costruzione della parte sportiva?
"Teoricamente dal primo gennaio 2014, ma ci sono dei tempi burocratici che devono essere rispettati poiché il bando deve essere formulato nella maniera corretta prevista dalla legge e va ricordato che il bando deve essere internazionale, quindi anche pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea. Una volta che tutti gli espletamenti burocratici saranno terminati nel giro di una novantina di giorni il bando chiuderà e in una trentina di giorni si dovrebbe sapere chi lo ha vinto e ragionevolmente si potrebbe dire che a metà del 2014 finirebbe l'iter burocratico".

Si può affermare che tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015 il cantiere potrebbe essere aperto?
"Secondo me anche prima, tra la metà e la fine del 2014".

Per chiarire, il progetto della parte sportiva e quello della parte culturale e ricreativa in linea di massima sono quelli che sono stati presentati il 13 novembre 2013 durante il consiglio aperto della Circoscrizione IX di Torino?
"Sì, esattamente. Mi preme specificare che non si tratta di due progetti separati, ma è un unico progetto perché nel Consiglio d'Amministrazione che si è svolto a fine luglio 2013 è stato deliberato di accorpare i due progetti e di armonizzarli facendoli diventare un tutt'uno. Di conseguenza i due team di architetti, quello ingaggiato dalla Fondazione per la parte sportiva e quello ingaggiato dall'Associazione Memoria Storica Granata per la parte culturale e ricreativa, hanno lavorato insieme armonizzando tutte le parti. Infatti il Collegio dei Fondatori quando approverà l'impianto non delibererà su due progetti, ma su uno suddiviso in tre lotti: il primo comprende la totalità dell'area sportiva, quindi i due campi e tutte le strutture che servono alla prima squadra e alla Primavera per svolgere le attività sportive quotidiane; il tutto ha un valore di otto milioni di euro. Il secondo lotto attiene al completamento della parte sportiva ovvero sostanzialmente alla sede del Torino Fc, della Fondazione e di altri uffici non strettamente indispensabili all'utilizzo sportivo e i fondi saranno reperiti con il ribasso d'asta del primo lotto. Il terzo lotto è quello della parte culturale e ricreativa e anche per questa parte i soldi saranno reperiti dall'eventuale avanzo di quelli che servono per il secondo lotto e dalla raccolta fondi".

Passando alla parte culturale c'è già il progetto, però mancano totalmente i soldi. Come avverrà la raccolta fondi e che cifra serve?
"Il fatto che il progetto sia diviso in tre lotti vuol dire che fatto il bando per il primo mentre i lavori sono iniziati s'indice anche il bando per il secondo, così quando il primo lotto sarà terminato i lavori non s'interromperanno e procederanno con la costruzione del secondo poiché il bando è stato fatto e ci sono i soldi. Un'interruzione dei lavori potrebbe esserci fra il secondo e il terzo lotto, ma non è detto perché se i soldi verranno reperiti si procederà subito anche a indire il bando per l'ultima parte e di conseguenza a iniziare i lavori. Per la parte culturale e ricreativa servono dai 3 ai 4 milioni di euro e si cercherà di reperirli chiedendoli alle fondazioni bancarie, a tifosi molto facoltosi disposti ad investire ognuno 50-100 mila euro, sponsor, altri soggetti che hanno piacere di partecipare alla ricostruzione del Filadelfia e imprenditori che ritengono opportuno investire nell'area della ristorazione e in quella della vendita".

Il Museo del Toro come tutti i musei moderni avrà annessa una zona di ristorazione e fin qui è normale, ma per quel che riguarda la zona della vendita di cosa esattamente si tratta?
"Nello shop sarà venduto il merchandising ufficiale del Torino Fc e quello del Museo, null'altro è previsto e null'altro deve esserci al di fuori di ciò che può essere legato al Torino, questo sia ben chiaro e che nessuno fraintenda. Voglio aggiungere che siamo a un passo dalla ricostruzione del Filadelfia e se qualcuno dovesse provare a rallentare l'iter burocratico dovrà assumersene davanti a tutti, tifosi e cittadini, la responsabilità. Il Filadelfia è stato costruito in sei mesi e dal diciotto luglio 1997 quando è iniziata la demolizione sono passati più di sedici anni, non c'è altro da aggiungere".

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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