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Una maledizione durata otto mesi. Napoli, ritardo perdonato?

di Raimondo De Magistris
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Non giocava titolare da oltre otto mesi. Era il 12 gennaio e il Napoli contro il Cesena, nella sfida valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia, schierò dal primo minuto l'attaccante Eduardo Vargas, calciatore arrivato da pochi giorni dall'Universidad de Chile per circa 12 milioni di euro. Una scelta dettata più dalla curiosità del pubblico che da motivazioni razionali, dalla voglia di vedere subito al San Paolo quel calciatore che fino a pochi giorni prima aveva incantato nella Copa Sudamericana.

L'esordio, come prevedibile in questi casi, risultò pessimo. Senza la minima conoscenza di schemi e movimenti, Vargas sembrò un pesce fuor d'acqua e abbandonò il terreno di gioco dopo 45 minuti. A fine gara Walter Mazzarri si prese tutte le colpe per un esordio prematuro: "Ho sbagliato a far giocare Vargas troppo presto, mi son fatto prendere dall'euforia di tutti. Bisogna schierare i giocatori quando sanno quello che devono fare e si sono perfettamente integrati".

Parole che il tecnico del Napoli dimostrerà di tramutare in fatti nelle settimane a seguire. Per Vargas, infatti, l'ambientamento procede più lentamente del previsto e nelle successive dodici volte in cui il cileno vedrà il campo sarà solo per giocare i minuti finali. Si arriva a giugno, quindi, con il calciatore ancora a secco di gol e la piazza che - nonostante la cautela della società - urla subito al flop per un attaccante arrivato sei mesi prima con l'etichetta di nuovo fenomeno del calcio sudamericano. In sede di mercato le richieste non mancano, tanti i club pronti ad accogliere Vargas col Napoli che a giugno valuta una possibile cessione. Durante il ritiro di Dimaro, però, il cileno mette in mostra impegno e tanta volontà, componenti che non passano inosservate agli occhi di Mazzarri. In concerto col club, quindi, il tecnico decide di tenere il calciatore in rosa almeno per altri sei mesi. Sarà lui insieme a Lorenzo Insigne il titolare in Europa League, con Cavani e Pandev a formare il tandem offensivo in campionato, obiettivo primario del Napoli per la stagione 2012/13.

La decisione non entusiasma Vargas che avrebbe voluto giocare con maggiore continuità. Il cileno, però, accetta la scelta della società e si accomoda in panchina in occasione delle prime gare ufficiali giocando solo pochi minuti contro Palermo e Fiorentina. Attende in silenzio, fino alla grande occasione che si è presentata ieri sera. Vargas torna titolare dopo otto mesi, ma questa volta mostra tutt'altro volto ai tifosi del Napoli. Tre gol per stendere l'Aik Solna, tre squilli di tromba per svegliarsi da un lungo e preoccupante letargo. "Vargas è Vargas. Sapevamo quanto valeva, noi eravamo tranquilli anche dei soldi spesi", ha dichiarato De Laurentiis a fine partita. Parole a cui hanno fatto eco quelle del diretto interessato: "Ho rotto il ghiaccio, da questa sera in avanti voglio regalare altre gioie ai tifosi partenopei". Un modo come un altro, insomma, per chiedere scusa del ritardo e annunciare a società e tifosi che lui questa lunga stagione è pronto a viverla da protagonista.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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