Tre squadre e tre nomi: guerra di obiettivi tra Inter, Milan e Juve
Due squadre equiparate. Dal gap dalla prima che continua a rinforzarsi in barba a chiacchiere di fair play finanziario che sembra esistere solo tra i confini italici, e da un livello tecnico che le vede appaiate nonostante l'enormità di punti di distanza con cui il Milan ha terminato la passata stagione sui cugini nerazzurri. I sacrifici di Thaigo Silva e Ibrahimovic annullano ogni sorta di differenza, restituendo al campionato due club in ristrutturazione dopo anni di vacche grasse più interiste che rossonere. Due club assimilabili anche per scelte economiche: tanto che anche in via Turati si è stati costretti ad intraprendere quella via dell'austerity che Moratti aveva già disegnato per l'Inter dall'indomani della gioia più grande la vittoria in Champions League. Due squadre che da domani, ultimata la cessione di Ibrahimovic al Psg, torneranno a darsi battaglia anche sul mercato: alla ricerca di quei tasselli in grado di ridare linfa alle ambizioni di vittoria.
Juve permettendo però, perchè se a Milano si piange, a Torino si spende. Nonostante l'ottimo mercato sin qui impostato, in casa bianconera il tempo dei rinforzi non è finito; dando luogo a lotte incrociate che accenderanno le trattative di qui in avanti.
Mattia Destro, per iniziare.
Scuola Inter, promesso all'Inter, ma obiettivo anche di Milan e Juve. Mercoledì, dopo il contatto tra Genoa e Siena, potrebbe essere il giorno giusto per saperne di più.
Gaston Ramirez: seconda scelta per il top player bianconero, e seconda scelta per la trequarti nerazzurra dopo che il sogno Lucas continua ad illudere e far piangere non necessariamente in quest'ordine. I venti milioni richiesti dal Bologna sono tanti, ma consentirebbero un risparmio ingente se paragonati agli oltre trenta richiesti per gli altri obiettivi di questa fase del mercato per lo stesso ruolo.
Infine Dzeko: l'uomo della discordia. Da anni nel mirino del Milan, da mesi in quello della Juventus. La cessione di Ibra potrebbe finalmente schiudergli le porte del Meazza, mentre la rinnovata grandeur juventina potrebbe convincerlo a divenire la nuova freccia all'arco di Antonio Conte.
Seppur in periodo di magra, potrebbe egualmente esserci da divertirsi.