Le fede smuove le montagne: la scelta coraggiosa di Muamba
Il coraggio, quello vero, non lo dimostri davanti alla scelta epocale o in un istante in cui l'istinto ha la meglio sulla ragione. Il coraggio, quello vero, è quello che pratichi nella quotidianità delle scelte, nella decisione di prendere una via pur sapendo quanto sia tortuosa e, nell'ipotesi più drammatica, anche senza uscita. Quella strada Fabrice Muamba l'ha imboccata senza esitare, senza pensare alle conseguenze, con un solo intento: ritornare a giocare a calcio. A prescindere dalla sfortuna, dalla paura, dai consigli dei saggi che non possono capire cosa significhi per te calciare quel pallone. Fabrice vuole mettersi alle spalle quel 17 marzo maledetto, quel malore in campo durante il quarto di finale di Coppa d'Inghilterra contro il Tottenham, e quei 78 minuti che, per chi ha fede rappresentano un miracolo, e per il centrocampista del Bolton rievocano infiniti istanti cristallizzati in cui il suo cuore aveva smesso di battere.
La fede smuove le montagne. Così la fidanzata Shauna parla, attraverso Twitter, di un possibile ritorno in campo di Muamba. La fede smuove le montagne si diceva una disperata Shauna quando Fabrice si era accasciato a terra in quella gara gara con il Tottenham. La fede smuove le montagne ripeteva ossessivamente in quei 78 minuti interminabili in cui il suono del battito di Fabrice non riecheggiava nella sua testa ormai preparata al peggio.
Ma, grazie a Dio, le stelle avevano scritto un finale differente. Ora Fabrice corre veloce verso il suo sogno di poter ricalcare nuovamente i campi da gioco. Nel suo petto è stato impiantato un defribillatore pronto a far riprendere il battito del cuore nel caso in cui gli venisse in mente di fare ancora brutti scherzi. Nella sua testa si è impiantata l'idea di tornare a giocare a calcio. "Ed un'idea, una singola idea della mente umana può costruire città. Un'idea può trasformare il mondo e riscrivere tutte le regole".
Ecco perché Muamba, per far assumere a quell'idea una forma più pratica, ha scelto di operarsi nuovamente dopo l'ultima visita dal cardiologo personale in Belgio. Per coltivare la speranza di tornare in campo il centrocampista dovrà sottoporsi ad un nuovo intervento chirurgico, necessario per controllare la frequenza cardiaca. Questa l'unica strada per garantirsi il pieno recupero e continuare a correre verso la speranza di riprendere una carriera interrotta in un surreale giorno di marzo. Qualcun altro ci avrebbe pensato un po' prima di scegliere di tornare nuovamente sotto i ferri e farsi aprire di nuovo quel cuore "matto". Non uno che crede che la fede smuova le montagne. Non uno che crede che un'idea possa riscrivere le regole. Non uno che vuole tornare a correre veloce dietro il suo sogno. Corri veloce Fabrice. Corri ancora...