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El Hamdaoui, marocchino d'Olanda a Firenze sei mesi dopo

di Gaetano Mocciaro
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© foto di Giacomo Morini

Arriva con 6 mesi di ritardo l'ottavo marocchino della storia in Serie A. Si, perché Mounir El Hamdaoui avrebbe dovuto essere a Firenze già da fine gennaio. Era tutto fatto, se non che l'Ajax a pochi minuti dalla chiusura della campagna trasferimenti chiede a garanzia del pagamento una fidejussione bancaria, senza che ci fossero i tempi tecnici per ottenerla e mandando su tutte le furie la dirigenza viola. Acqua passata, i due club si riavvicinano ed ecco l'attaccante, che con i lancieri era ormai un separato in casa, essere viola a tutti gli effetti.

Che giocatore è Mounir El Hamdaoui? Dicevamo marocchino, sebbene nato a Rotterdam, Olanda, nel luglio 1984 e cresciuto sempre nei Paesi Bassi. Fino all'Under 21 Mounir è a tutti gli effetti un olandese, indossando la maglia orange nella selezione immediatamente antecedente alla Nazionale maggiore. Fino al 2009 quando, a 24 anni mai convocato dai "grandi" d'Olanda opta per la nazione d'origine dei genitori, il Marocco.

Ma prima di meritarsi la chiamata in Nazionale El Hamdaoui segue un percorso che lo vede prima iniziare all'Excelsior, dove cresce nelle giovanili insieme a Robin van Persie, prima di iniziare l'avventura professionistica proprio col club di Rotterdam. Quattro anni e tanti gol (35 in 74 partite) che gli valgono la chiamata dalla Premier League, al Tottenham, voluto dal tecnico Martin Jol. Gli Spurs lo mandano in prestito prima al Derby County, poi la cessione definitiva al Willem II, una bocciatura da parte del grande calcio europeo che lo costringe a ricominciare daccapo. È dal 2007 che El Hamdaoui si rifà una verginità: diventa il cannoniere dell'AZ Alkmaar, che nel frattempo grazie a Louis van Gall è tornato ai vecchi fasti dei primi anni '80. Lui segna a raffica, diventa capocannoniere nel 2009 con 23 reti e non solo: giocatore olandese dell'anno e campione d'Olanda, contribuendo in maniera decisiva a un titolo che ad Alkmaar mancava da 28 anni.

Sono le sirene che lo riportano all'attenzione dell'Europa che conta: alla fine rimane in Olanda, va nel ben più prestigioso Ajax, riunendosi a Martin Jol che lo volle al Tottenham. Non delude le attese, almeno al primo anno: 13 reti in 26 partite, media dello 0,50 gol a partita spaccati. L'anno dopo arriva Frank de Boer e i due si prendono in antipatia: ne scaturisce una lite in una gara di coppa d'Olanda nella quale El Hamdaoui segna ma viene sostituito, non prendendo affatto bene la decisione. Resta un anno a giocare con la squadra riserve, venendo messo sul mercato ma non riuscendo a chiudere la cessione con i potenziali acquirenti. Cos' la stagione 2011/2012 per El Hamdaoui è totalmente saltata.

Nonostante ciò Firenze si aspetta molto da lui, soprattutto che garantisca i gol che nessun attaccante la scorsa stagione è riuscito a fare (ricordiamo l'imbarazzante mezza stagione di Gilardino, per non parlare del flop Silva e di un Amauri risvegliatosi solo alla vigilia di Pasqua). 183 cm per 79 kg El Hamdaoui è un giocatore ben piazzato fisicamente e molto dotato tecnicamente, da considerarsi più una seconda punta in grado di tornare e lavorare anche per la squadra. Caratteristica la sua esultanza mani in faccia come ringraziamento a Dio. Lo chiamano "Il Mago di Kralingen" e ha un caratterino niente male. Musulmano, si è distinto al suo arrivo per sedute di allenamento ridotte poiché coinvolto attivamente nel Ramadan, il cui digiuno lo costringe a evitare eccessivi sprechi di energia. Per fortuna il 26 agosto il mese di digiuno sarà finito e magari consegnerà ai tifosi viola un giocatore affamato, possibilmente di gol.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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