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È il giorno di... Mudingayi

di Raimondo De Magistris
L'Inter per realizzare un grande sogno
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© foto di Federico De Luca

Una piccola presentazione, in realtà, c'è già stata. E' la sera del 5 luglio, in scena c'è la Top 11 TMW e Gaby Mudingayi - come su può vedere dalla foto - riceve dai tifosi presenti una maglia dell'Inter. Il calciatore di origini congolesi s'intimidisce, quasi la rifiuta per scaramanzia visto che la trattativa è ancora tutta in corso. Poi la apre, la presenta al pubblico e, pochi secondi dopo, la restituisce al tifoso che gliel'ha lanciata.

Oggi, 14 giorni dopo la divertente parentesi, possiamo dire che quella pseudo presentazione ha portato bene. E' tempo di fare un passo avanti, di indossare per davvero quella maglia tanto attesa. La trattativa, circa quattro mesi dopo il primo contatto, è stata finalmente definita. Mundingayi voleva fortemente l'Inter e anche in tempi non sospetti - quando cioè anche altre squadre importanti come il Napoli l'avevano richiesto - ha sempre dato priorità ai nerazzurri. Lui nella rifondazione totale che sta portando avanti Moratti con i suoi assistenti di mercato ci calza a pennello, tassello perfetto per il centrocampo a tre. Un modulo - il 4-3-3 usato da Stramaccioni - di cui conosce tutti i meccanismi avendolo già interpretato alla Lazio sotto la guida di Delio Rossi.

"Vado all'Inter per mettermi a disposizione del mister. Davanti a me ci sono dei campionissimi", ha dichiarato ieri Mudingayi con la modestia di sempre. Segno distintivo della sua carriera. Abituato a guadagnarsi sempre tutto sul campo, il calciatore nato in Congo, ma di nazionalità belga ha accettato la sua nuova destinazione senza se e senza ma. Nessuna garanzia per il posto da titolare, solo la convinzione che - mettendosi a disposizione del gruppo - ha tutte le carte in tavola per guadagnarsi uno spazio importante nel nuovo progetto di Stramaccioni. Nessuna preferenza nemmeno su quello che deve essere il suo ruolo a centrocampo. "Tanto sempre in mezzo al campo gioco, mezzala o centrale cambia poco", ha fatto sapere. Insomma, testa bassa e pedalare. Così è sempre stato abituato, fin da quando a 15 anni ha cominciato a giocare a calcio.

L'Inter ha scommesso su di lui e per Mudingayi - alla sua quarta esperienza in Italia dopo Torino, Lazio e Bologna - ha inizio un nuovo e importante passaggio per la sua carriera. In Italia si trova benissimo, il paese ideale in cui presumibilmente continuerà a vivere anche una volta appese le scarpette al chiodo. Quello nerazzurro è, però, uno di quei treni che nella vita di un calciatore passano una sola volta. Guai a non sfruttare l'occasione, anche perché da realizzare c'è un ultimo grande sogno: tornare stabilmente in Nazionale e trascinare il Belgio fino alla fase finale del prossimo Mondiale, competizione a cui Gaby non ha mai partecipato vista la mancata qualificazione dei Diavoli Rossi nelle ultime due edizioni. Glielo auguriamo, sarebbe il coronamento perfetto di una carriera più unica che rara, fatta di sacrifici, gioie e sudore. Un passato difficile trasformato in punto di forza per guardare sempre con ottimismo al futuro.

Ora, però, è tempo di concentrarsi sul presente. L'Inter e i suoi tifosi lo attendono...

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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