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...con Rosina

di Alessio Alaimo
"Il Torino mi ha detto no, vado in una squadra che mi vuole: Siena, sono pronto. Zenit-Gilardino, non credo: più probabile Merkel. Cesena? L'anno prima c'era meno qualità..."
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© foto di Marco Rossi

Alessandro Rosina prepara il ritorno in Italia. C'è il Siena pronto ad accoglierlo e oggi dovrebbe cominciare ad allenarsi con Serse Cosmi. Un ritorno più che gradito nel nostro campionato dopo l'esperienza allo Zenit, in Russia. "Lunedì - dice Rosina a TuttoMercatoWeb - lo Zenit mi dirà se possiamo risolvere il contratto, poi se tutto andrà bene sarò pronto per cominciare".

Insomma, ci siamo quasi.
"Devo prima aspettare e vedere cosa dirà lo Zenit. Intanto ho colto al volo questa opportunità perché è meglio andare ad allenarsi con il Siena che aspettare, ma di definito non c'è ancora niente. Vorrei che tutto fosse definitivo, ma ho ancora un anno di contratto con lo Zenit, bisogna valutare il modo in cui uscirne. Ma ho voglia di mettermi in gioco, il Siena mi vuole e ora vediamo. Nel calcio ci vuole poco per tornare protagonista, basta mettersi d'impegno".

Il bilancio della sua esperienza in Russia?
"Il mio ciclo allo Zenit è finito, è stata una gran bella esperienza ma una volta fatta l'esperienza conta anche giocare e questo mi è mancato soprattutto nell'ultimo anno. Cerco una soluzione che mi faccia stare meglio sotto l'aspetto tecnico".

Il suo nome era stato accostato di nuovo al Torino.
"Da me era una cosa gradita, ma da loro forse no".

In che senso?
"Vivo a Torino, ho lasciato tanti amici. Ma devo andare dove mi vogliono, altrimenti no. E sicuramente non perché c'è stato un passato o per l'affetto che nutro. Devo andare in una squadra che vuole Alessandro Rosina giocatore. Ho manifestato il mio desiderio, ma non ho pressato nessuno. Evidentemente il mio ritorno non è gradito".

E invece niente da fare.
"Poteva essere la soluzione più facile visto che conoscevo già l'ambiente, però se non c'è la volontà di farlo niente, non importa. Rimane il rammarico. Negli ultimi anni c'erano stati un po' di attriti con la tifoseria, ma a Torino ho tanti amici e ho lasciato un pezzo di cuore. Vivendo in città incontro tanta gente che mi vorrebbe rivedere in granata, poteva essere un'ipotesi. Abbiamo avuto qualche conversazione telefonica con i vertici del Torino, con il Presidente ho sempre avuto un buon rapporto ma forse il Direttore e il mister vogliono fare in modo diverso. Rispetto la loro idea".

Intanto lo Zenit continua a cercare in Italia. Arriverà qualcuno?
"Qualcuno potrebbe anche arrivare. Loro di solito non sono propensi a prendere gente sui trent'anni perché sanno che i giocatori italiani vengono qui e vogliono essere pagati bene. Lo Zenit è una delle poche squadre in Europa insieme al City e al PSG contratti molto elevati, però non credo vadano su giocatori over 30".

Quindi più facile Merkel che Gilardino.
"Seguendo la loro politica direi di sì. Magari verrò smentito, però credo che la loro filosofia sia quella".

Il Cesena riparte dalla serie B. Nessuno se lo aspettava.
"Ho fatto l'ultima parte di stagione il Cesena due anni fa, c'era meno qualità dell'anno scorso eppure ci siamo salvati con delle giornate d'anticipo. L'anno scorso è stata allestita una campagna acquisti faraonica con i vari Santana, Mutu e Iaquinta non mi aspettavo la retrocessione e invece il calcio, alla fine, regala anche queste cose. Un po' come accaduto per noi nel mio ultimo anno di Torino: avevamo una squadra che tutt'altro faceva pensare alla retrocessione. Ma se ci sono meccanismi che non ingranano e la gente non è serena può succedere anche questo".

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