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La conquista dello scudetto passa attraverso questa campagna acquisti. Assegniamo i voti: promossi e bocciati. Il nuovo re del mercato non è un dirigente

di Pierpaolo Marino
La conquista dello scudetto passa attraverso questa campagna acquisti. Assegniamo i voti: promossi e bocciati. Il nuovo re del mercato non è un dirigente
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La furibonda lotta per lo scudetto che sta per scatenarsi in campionato, si è fatta già sentire fragorosamente durante la campagna acquisti appena conclusasi. Altro che calciomercato di riparazione, le due milanesi si sono date battaglia mettendo a segno un colpo dopo l'altro, quasi fossero i gol di un derby-scudetto.
Galliani, addirittura, ha cominciato a comprare prima che il mercato iniziasse, afferrando al volo un campione come Cassano, praticamente a costo zero. Moratti, però, non è stato a guardare e ha risposto, immediatamente, con Ranocchia. Ma questo era solo l'antipasto. Non era mai successo, in passato, che, a gennaio, le due più autorevoli candidate allo scudetto prendessero ben otto giocatori. Mercato di riparazione? No! Piuttosto, una vera e propria ristrutturazione, in vista della volata finale di un campionato che, negli ultimi 10 anni, non era mai stato così livellato ed incerto.
Il Milan e l'Inter, in soldoni, hanno voluto fare sul mercato anche più del dovuto, per evitare future possibili crisi di coscienza. In parte, anche la più autorevole outsider per lo scudetto, vale a dire il Napoli, pur dimostrando uno strisciante timore di turbare gli ottimi equilibri di squadra creatisi, qualcosa di concreto l'ha fatto.
Il Direttore Michele Criscitiello, comunque mi chiede di stilare il solito pagellone di fine mercato e allora divertiamoci insieme.

PROMOSSI:
Milan e Inter voto 8: i due colpi d'oro di questo mercato sono stati sicuramente Cassano e Pazzini. Al Milan però va il merito, come già successo in estate con Ibrahimovic, di avere aquisito Fantantonio con la minima spesa. Logici e strategici gli acquisti da parte dei rossoneri di Van Bommel e Legrottaglie, una scommessa Vilà. Moratti, invece, dopo aver aquisito Ranocchia e perduto Criscito, ha puntato grosso su Nagatomo e per bilanciare i 4 acquisti del Milan, ha preso anche Kharja;
Napoli, Udinese e Parma voto 6,5: i partenopei hanno agito con un occhio al futuro e uno al presente. Ruiz e Fernandez sono stati due acquisti prospettici. Per Mascara (31 anni), il Napoli ha un po' derogato alla sua politica giovanile. Tuttavia, il Fantasista catanese, è dovuto arrivare per porre riparo da subito al deludente rendimento del Principito Sosa. Per quanto riguarda l'Udinese, il club di Giampaolo Pozzo, merita, la promozione per la dimostrata capacità di resistere alle tante tentazioni milionarie subite per Inler e Sanchez. Ininfluente la partenza di Floro Flores.
Il Parma ha avuto la capacità di acquisire Amauri, strappandolo al Genoa. L'operazione pur con le perplessità che riguardano le condizioni psicofisiche del bomber di passaporto italobrasiliano, fa guadagnare un bel voto al club di Ghirardi e Leonardi;
Catania, Cesena, Chievo, Fiorentina, Lazio e Palermo voto 6: per la verità sia i viola che i rosanero avrebbero dovuto e potuto fare molto di più, ma il Palermo potrebbe ancora una volta stupire tutti con Milanovic e Andjelkovic. La Lazio ha preso Sculli e ciò basta per meritare la sufficienza, come il Cesena e il Chievo che hanno preso, rispettivamente, Rosina, Dellafiore, Sammarco e Santon, i romagnoli e Pulzetti e Uribe i veronesi. A Catania, gli arrivi di Bergessio, Schelotto e Lodi, bilanciano le partenze di Mascara, Antenucci e Barrientos.

BOCCIATI:
Juventus e Genoa voto 5,5: nel calciomercato dei bianconeri continua a non intravedersi un progetto. Toni e Barzagli sono altri due arrivi estemporanei e poco funzionali al futuro. In extremis prende Matri, ma il suo acquisto comporta un eccessivo sacrificio economico e tecnico (Ariaudo). La sensazione che si riceve, osservando l'andamento del mercato juventino da luglio a gennaio, è che si perseguano, mancandoli, tanti obiettivi e, alla fine, si prenda l'ultimo che passa in bicicletta.
Il Genoa ha fatto una vera e propria rivoluzione. Le trasformazioni troppo radicali a campionato in corso sono sempre altamente rischiose, ma i rossoblu qualche settimana fa avevano toccato davvero il fondo. Preziosi si è liberato di Toni, ma ha perso anche pezzi importanti (Sculli, Palladino, Kharja Ranocchia). Dopo aver fallito gli obiettivi primari costituiti da Marchetti e Storari, rimane il traballante Eduardo. La bontà degli arrivi di Floro Flores e Kucka è da verificare in campionato, mentre Mauro Boselli dovrà confermare di essere tornato quel cannoniere implacabile dell'Estudiantes, non certo il fantasma della breve parentesi al Wigan.
Bari, Bologna, Brescia, Cagliari e Lecce voto 5: nessuna di queste squadre esce rinforzata da questo mercato. Per quanto riguarda Cellino, almeno, porta a casa i soldi di Matri.
Sampdoria voto 4: sono partiti Pazzini e Cassano, per i tifosi blucerchiati, questo calciomercato è stato peggio di una bomba atomica. Come per Hiroshima e Nagasaki, gli effetti di questa esplosione nucleare si sentiranno per anni.
Roma: non giudicabile.
Come in ogni campagna acquisti, dobbiamo assegnare anche la corona di re del mercato. In questo gennaio il titolo se l'è guadagnato Mino Raiola. Ha saputo ispirare con maestria le ultime operazioni del Milan. Non era mai accaduto, in passato, che un agente Fifa arrivasse ad orchestrare in modo così autorevole i movimenti di un grande club.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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