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L'ultima freccia dell'Apache

di Alessio Calfapietra
Tra qualche settimana tornerà attiva la tabella trasferimenti nella sua versione invernale, uno strumento indispensabile per essere sempre aggiornati sui movimenti di calciomercato!
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© foto di Nicolo' Zangirolami/Image Sport

La premessa è fondamentale. Sulle abilità di Carlos Tevez come calciatore non possono esistere dubbi di alcun tipo. L'argentino è tra i migliori attaccanti al mondo e, nonostante non abbia ancora compiuto ventotto anni, ha già messo insieme un ricchissimo palmares di successi personali e di squadra. Nemmeno la sua adattabilità agli schemi di Allegri può suscitare incertezze o remore, perchè Tevez può giocare in tutto il fronte offensivo e fare la differenza a qualsiasi livello. E non serve nemmeno interrogarsi sulla convenienza che potrebbe avere il Milan dall'ingaggiare gratis, seppur a titolo contemporaneo, un giocatore del suo calibro. Insomma, l'assenza forzata di Cassano può trasformarsi, in quel di Milanello, in una ghiotta opportunità per bissare lo scudetto dello scorso anno e piegare la resistenza della Juventus nella lotta al titolo che si annuncia limitata alle due storiche contendenti dell'asse Milano-Torino. Quello che deve far riflettere è la questione comportamentale e la possibilità che Tevez ricominci a dare i problemi che ha spesso manifestato sin dagli inizi della sua carriera. Tevez ha un carattere indomabile, fumantino quanto la sua bravura con il pallone.
Il Manchester City sta contando letteralmente i minuti prima di mettere la firma sul contratto e disfarsi di un atleta pagato oltre trenta milioni di euro nell'estate 2009 e che ha viaggiato alla media di venti goal abbondanti a stagione. E' infatti un anno che Tevez sta facendo pressioni sul club inglese per essere ceduto, nonostante la fascia di capitano consegnatagli da Mancini e le principesche condizioni economiche che lo rendono uno dei calciatori piu' pagati della Premier League. Non c'è niente da fare, Tevez vuole lasciare il City per motivi personali e questo vivere da "separato in casa" è arrivato alle estreme conseguenze durante l'ormai celebre episodio della sostituzione rifiutata nella partita di Champions contro il Bayern Monaco. Mancini ha giurato che Tevez non avrebbe mai piu' indossato la maglia dei Citizens ed è stato di parola, visto che l'argentino è inattivo dalla metà di settembre ed ha preferito tornare in Argentina nell'attesa della tanto sospirata cessione.

Mancini può apparire (e in parte essere) un tecnico poco accomodante, ma non è semplice mandare giu' il comportamento di chi minaccia da quattro anni di appendere gli scarpini al chiodo e che ora rispolvera l'argomento visto che non gli viene consentito di andare via. Mancini ha ragione nel mantenere il pugno di ferro, e cosa dovrebbe far ritenere che, una volta sbarcato a Milano, Tevez non si accorga nuovamente che le sue due adorate figlie sono ancora in Argentina e che la città meneghina lo avvicina di poco alla rotta verso Buenos Aires?
"Tra oggi e il giorno del mio ritiro non manca moltissimo. Non sono felice, e giocare senza felicità non è possibile. La delusione dei Mondiali è stata enorme, sognavo la Coppa con l'Argentina. Ogni giorno ho sempre meno voglia di giocare in Europa". Queste sono le parole di Tevez all'indomani della controversa spedizione argentina in Sudafrica, e rischiano di diventare nuovamente di attualità se in maglia rossonera qualcosa andasse storto. L'eventualità di sostituire Cassano con un elemento molto piu' indisciplinato esiste e va tenuta nella debita considerazione. Il Milan sta ragionando in termini di costi/benefici, un prestito semestrale a costo zero e la possibilità in estate di acquistare definitivamente, dopo Robinho, un altro attaccante dal Manchester City, sembra la soluzione piu' conveniente anche se non l'unica.
E' possibile che l'ambiente nuovo e la volontà di dare una sterzata alla propria vita professionale e privata inducano Tevez a mettere da parte le questioni personali, in un contesto dove i caratteri ribelli sono tenuti a bada in maniera egregia. In caso contrario, il Milan non ci rimetterebbe nulla e comunque a giugno ritroverebbe un Cassano abile e arruolato. Ma se Tevez dovesse giocare da par suo, Galliani otterrebbe un applauso a scena aperta per aver scommesso ancora una volta su un cavallo vincente. Il City si sbarazza con facilità dei suoi campioni quando non gli tornano piu' utili, se ad Adebayor ha concesso due volte il prestito, per Tevez è però legittimo aspettarsi che la società rossonera debba sobbarcarsi un cospicuo diritto di riscatto, ma sono discorsi da rinviare alla prossima estate. Con i buoni uffici di Kia Joorabchian, il potentissimo intermediario anglo-iraniano che da sempre gestisce gli interessi di Carlos Tevez e lo ha portato prima al Corinthians, poi al West Ham e infine alle due squadre di Manchester. Uno dei volti piu' familiari in via Turati (e presto anche a Torino) dopo l'eclissarsi di Raiola, un personaggio che ha avuto grossi guai con la giustizia brasiliana (nel 2007 un tribunale di San Paolo ne chiese l'arresto contestandogli il reato di associazione a delinquere e riciclaggio di denaro sporco) e che ora punta a guadagnarsi una fetta del mercato italiano, dopo aver fatto la voce grossa in Inghilterra e in Sudamerica. Le nostre cronache di mercato si arricchiranno di un nuovo protagonista, un uomo che sposta ingenti somme di denaro e top player (anche Mascherano e Ramires sono passati per lui) come nulla fosse, e che potrebbe seriamente farci sembrare tutti degli ingenui provinciali. La sua patria è il mondo, un mondo fatto di soldi. Benvenuto.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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