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Juventus e Torino: volata finale

di Redazione TMW.
Fonte: di Massimo De Marzi per carlonesti.it
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nei giorni che celebrano l'inizio del Giro d'Italia (con la spettacolare kermesse di apertura, la cronosquadre dalla Reggia di Venaria a Piazza Vittorio a Torino), le due torinesi hanno ancora la possibilità di chiudere degnamente la stagione, centrando i rispettivi obiettivi, anche se per tutte e due il compito si annuncia non semplice. La Juve, tornata in corsa per la Champions grazie al colpaccio di una settimana fa a Roma, ora non ha alternative ai nove punti nelle ultime tre giornate. In questo momento è l'Udinese ad occupare il quarto posto, dopo il successo nel confronto diretto con la Lazio: la Juve deve fare filotto e augurarsi che il Chievo già salvo o il Milan già scudettato tolgano tre punti ai friulani, cosa non semplice ma tutt'altro che impossibile, anche se poi occorrerà che entrambe le romane non centrino due vittorie.

La Signora è premiata da qualsiasi arrivo a pari punti, ma si è complicata la vita da sola con i troppi punti persi all'Olimpico e le troppe rimonte subite, ultima quella contro il Catania nel sabato di Pasqua. Per questo battere il Chievo e poi fare lo stesso con Parma e Napoli non sarà sufficiente, le avversarie della Juve sono ancora padrone del loro desrino, pur avendo tutte frenato nell'ultimo periodo. Del Piero e compagni hanno inanellato sette risultati utili di fila, ma arrivare a dieci potrebbe non bastare per la Champions e forse persino per l'Europa League, anche se la Lazio pare davvero aver esaurito la benzina, dopo aver condotto quasi tutta la stagione nel gruppo delle prime quattro.

Per il Toro, invece, i sette risultati utili di fila dopo il ritorno in panchina di Lerda sono serviti per risalire sul treno playoff, ma la squadra ha dato segnali di involuzione molto pericolosi. Dopo tre vittorie convincenti, un buon pareggio in rimonta contro la Reggina, uno assai meno brillante a Modena e un quasi harakiri casalingo col Piacenza, prima di un 2-2 a Siena contro un avversario che ha smesso di giocare nell'ultima mezz'ora, anticipando la festa promozione già sul campo. Eppure il Torino ha dovuto attendere i minuti finali per acciuffare il pareggio: è vero che i granata hanno sprecato un rigore e almeno un paio di ghiotte opportunità, ma la sensazione è che la paura stia di nuovo attanagliando muscoli e cervello di tanti giocatori, mentre non fanno più notizia le amnesie difensive, che hanno caratterizzato tutta la stagione.

Ogbonna terzino è stata una soluzione d'emergenza, ma anche con lui al centro della difesa ci sono stati problemi. Per Lerda urge svuotare l'infermeria e ritrovare Lazarevic per avere un velocista sull'esterno capace di saltare l'avversario, altrimenti i palloni giocabili per le punte saranno sempre merce rara. La classifica si è accorciata in zona playoff, con la Reggina (brava a rimontare in dieci contro il Varese) che mercoledì ha la possibilità di issarsi da sola al quinto posto, nel recupero contro l'AlbinoLeffe, anche se i calabresi partiranno dallo 0-1 del minuto 14. Intanto, da quota 52 in su possono sperare tutti nella post season.

Triestina in casa, Empoli al Castellani, Padova all'Olimpico: per il Toro il calendario non è semplice, con due scontri diretti delicatissimi. Fallire per l'ennesima volta davanti alla curva Maratona, fallire sabato contro la terzultima della classe vorrebbe dire trovarsi poi nella condizione peggiore a 180' dalla fine, ma sul piano del gioco il Toro deve fare uno scatto in avanti, perché visto quello che (non) ha fatto finora, la formazione di Lerda non merita di giocarsi la A nei playoff.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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