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Il domani appartiene a voi

di Alessio Calfapietra
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© foto di Federico Gaetano

Questa sera si giocherà finalmente il derby di Milano, una sfida che se dovesse riservare, in termini di spunti ed emozioni, anche soltanto la metà del chiacchiericcio suscitato nelle ultime due settimane, diventerebbe senza dubbio la partita del secolo. Senza scomodare il classico topolino partorito dalla montagna, l'altissima posta in palio rischia di inibire le squadre in campo, specialmente il Milan che questa sera ha tutto da perdere ma, in caso di vittoria, metterebbe la pietra tombale sul discorso scudetto. Un pareggio lascerebbe la situazione invariata, a patto che Napoli e Udinese non facciano il pieno perchè in quel caso la trama si infittirebbe ancora di piu'. La sfida stracittadina sussiste anche sul fronte mercato e nello specifico per il nuovo "craque" del calcio verdeoro Paulo Enrique in arte Ganso (Oca). Sul suo futuro si sono spesi fiumi di inchiostro e innumerevoli click sui pulsanti delle tastiere. Fallita la trattativa per il rinnovo del contratto, il Santos ha messo sul mercato il suo centrocampista nella prospettiva di incassare una cifra ragguardevole, pur se inferiore ai 50 milioni di euro della clausola rescissoria equamente divisa tra il club e la società che rappresenta gli interessi del giocatore. Ganso ha già dichiarato di voler venire in Europa, attirandosi l'ira dei tifosi che lo hanno bollato come un mercenario. L'Inter è in vantaggio sui cugini rossoneri in virtù del rapporto personale che Leonardo ha instaurato con il giocatore, lo stesso feeling che lo scorso anno ha avvicinato Ganso al Milan. Leonardo è insomma l'ago della bilancia per una delle ultime scoperte del calcio brasiliano, anche se il ritmo con il quale da quelle parti vengono lanciati nuovi fenomeni, veri o presunti, è così rapido che le stelle del semestre passato divengono le meteore o gli oscuri figuranti di oggi. Ganso arriverebbe dunque a Milano a ventidue anni, uno in meno di quanti ne aveva Kakà - acquistato a prezzi molto piu' abbordabili - all'epoca del suo esordio in Italia. Nome fisso nei taccuini degli osservatori e degli addetti ai lavori, Ganso alle nostre latitudini non è però ancora molto conosciuto fra i tifosi. Prima che un infortunio al ginocchio sinistro lo bloccasse ai box per ben sette mesi, Ganso si è messo in mostra come centrocampista avanzato elegante e dalla grande visione di gioco fino al punto di conquistare il premio di miglior rivelazione nel 2009. Sinistro naturale, spicca per gli assist al bacio e per un tiro dalla distanza non indifferente. Una sola presenza in nazionale, la scorsa estate, prima del grave infortunio che lo ha costretto ai box per tanto tempo. I suoi procuratori sono già al lavoro per garantirgli il trasferimento a Milano (Thiago Silva lo spingerebbe a scegliere il Diavolo), l'Inter si fida ciecamente delle capacità di scouting di Leonardo e mantiene il proprio vantaggio. Probabilmente Ganso non è un fenomeno capace di far stropicciare gli occhi, perchè tale ruolo spetta al suo (ancora per poco) compagno di squadra Neymar - destinato al Chelsea - ma sicuramente siamo di fronte ad un ottimo giocatore le cui percentuali di flop vanno considerate molto basse. In ogni caso, tramontate le piste inglesi e spagnole, è praticamente certo che Ganso la prossima stagione giocherà nella serie A italiana. Per uno straniero in arrivo, due si allontanano definitivamente dal Belpaese. Si tratta di Luis Fabiano, spesso accostato alle big nostrane senza entrare mai davvero in una trattativa vera e propria: "O Fabouloso", passati i trent'anni, avrà modo di cimentarsi nel suo paese di origine e di garantire al San Paolo l'adeguata dose di goal. Il suo nome si allontana definitivamente dai nostri orizzonti, rimane comunque il dubbio che questo giocatore sia realmente competitivo ai massimi livelli, visto che in Europa si è tenuto ben lontano da squadre di vertice limitandosi alla dimensione confortante di Rennes, Porto e Siviglia. L'altro è invece un attaccante di prospetto, nominato piu volte in relazione a società che volevano tentare l'affare a costi relativamente bassi. Lacina Traorè, centravanti ivoriano dai grandi mezzi fisici e gli attributi tecnici totalmente da affinare. Un mese fa Traorè ha lasciato il Cluji per godersi un lauto stipendio presso i russi del Kuban. Nella gara di Champions contro la Roma, Traorè ha dimostrato di avere ancora tanto da imparare e per certi versi la sua immatura ingenuità è sembrata ben oltre i limiti consentiti per un ventenne così quotato. E' dunque necessario un periodo di maturazione in un torneo di livello secondario e la fredda Prem'er-Liga non è forse il luogo piu' adatto: tra un paio di anni si potrà tornar a parlare di lui in ottica italiana, l'interesse di Napoli e Udinese deve essere rimandato di molto ed errori come quelli mostrati contro la Roma, alcune volte al limite dell'insondabile, vanno presto relegati nei cattivi ricordi da cui poter imparare, così come il gesto di stizza verso i tifosi che rimane comunque ingiustificabile. Un plauso alla Fiorentina Primavera che ha vinto la Coppa Italia in rimonta contro una quotatissima Roma. Il vivaio gigliato è da sempre florido, la generazione del trequartista Carraro, del difensore Piccini e degli attaccanti Seferovic e Iemmello si appresta a diventare materiale utile per la prima squadra, dove già accumulano esperienza Camporese e Babacar.

Chiudiamo con una sentita lode verso il calcio uruguaiano. Ricco di storia e di successi, genio e carattere, a dispetto della insignificante dimensione geografica rispetto ai mostri sacri Brasile ed Argentina. Due mondiali e 14 Coppe America vinte, diversi giocatori consegnati di diritto nella Hall of fame del pallone, cui si contrappongono lunghi periodi di buio e arretratezza calcistica. In Sudafrica l'Uruguay ha guadagnato il quarto posto dopo quarant'anni di apparizioni mondiali non entuasiasmanti, si tratta di un punto di partenza per riconsegnare la giusta gloria ad una delle espressioni calcistiche piu' importanti della storia. Tabarez dispone di una squadra molto competitiva: Muslera, Diego Lugano, Godìn, Gargano, Luis Suarez, Forlàn e Cavani sono soltanto alcune delle individualità espresse negli ultimi anni. Ma la nuova generazione che sta per vestire la maglia della "Celeste" (quasi tutta di piede sinistro) si preannuncia sensazionale, e gran parte di essa fa parte della colonia di venti uruguaiani che popola la serie A. Gastòn Ramirez (nella foto) è destinato a calcare palcoscenici molto piu' lusinghieri di quanto offerto da Bologna, non perchè i rossoblu' siano modesti, ma perchè questo attaccante mancino di soli vent'anni, prossimo protagonista del mercato europeo, ha le stimmate del fuoriclasse e presto lotterà per obiettivi prestigiosi. Ad esempio l'Inter impazzisce per le sue doti e sta provando ad ingaggiarlo già da diversi mesi considerandolo un'alternativa di lusso a Sanchez. Federico Rodriguez, anche lui attaccante mancino che compirà vent'anni domani, attende ancora di entrare in azione con il Genoa dopo le fatiche dell'under 20 Sudamericano dove ha piegato il capo soltanto al Brasile dell'incomparabile Neymar, viene paragonato a Borriello e spera di ripeterne le gesta nelle fila del club ligure. Con lui ha sempre militato la mezz'ala Pablo Ceppellini, prima nel Bella Vista e poi nel Peñarol (senza mai esordire con i giallonero, esattamente come il coetaneo), quest'ultimo ha scelto la strada di Cagliari, dove Cellino ha scommesso pesantemente sul suo talento. Non vi basta? A centrocampo il mancino tascabile di Nicolas Lodeiro è stato acquisito dall'Ajax un anno fa, il regista classe 1989 sta superando l'ambientamento in Europa a grandi passi e si è ritagliato in nazionale uno spazio sempre maggiore. In difesa si preparano le barricate per Matias Aguirregaray, già prenotato dall'Inter per sostituire Maicon, Caliendo lo ha tenuto al caldo negli ultimi dodici mesi, la prossima estate sarà risolutiva per l'arrivo di questo bravissimo esterno destro nato in Brasile e che in molti associano al Parma. A Palermo gli infortuni hanno tenuto un pò in disparte Abel Hernandez dopo gli esordi in grande stile del campionato precedente, la bravura di questo attaccante resta fuori discussione, tanto che appena ha recuperato una condizione accettabile, è subito tornato a segnare da par suo. Prima o poi anche il Genoa dovrà alzare un muro di cinta per difendersi dagli assalti per Diego Polenta, un centrale classe 1992 che gioca da veterano ed ha capitanato la selezione under 20 in Perù confermando doti fisiche d'eccezione. I rossoblù lo hanno prelevato in tenerà età, l'esordio in prima squadra è solo questione di tempo e per lui, additato quale possibile erede di Montero, come per i suoi bravissimi compagni di nazionale (occhio al piccolo funambolo Adrian Luna ed al laziale Gonzalo Barreto), vale il motto che vorremmo rivolgere a qualsiasi giovane meritevole di attenzione: il domani appartiene a voi, afferratelo quanto prima.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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