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E' Milan Juve anche sul mercato. Filosofie contro. Le differenze di strategie nel mercato sia passato che futuro

di Luca Marchetti
Nato a Terni il 6 maggio 1976, lavora a Sky come caposervizio e si occupa del coordinamento del telegiornale. Tra i volti più conosciuti del calciomercato per l'emittente di Rupert Murdoch.
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© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS

Milan e Juve possono giocarla anche soltanto i nuovi arrivati. Senza problemi. E sarebbe anche una partita spettacolare, con tanto di portieri. Fondamentalmente sono loro che stanno facendo la differenza, nel bene e nel male, di questo Juventus Milan. Una partita che dal 1993 al 2006 ha significato scudetto. In quegli anni su 12 titoli assegnati 5 ne sono finiti in bianconero, altrettanti in rossonero.

Ora che il Milan torna a essere protagonista in campionato l'antagonista però non è ancora la Juve.

E il Milan protagonista lo è grazie anche ai nuovi arrivi. Tanto per riprendere il giochino di poco fa, ecco servita la formazione rossonera, che Allegri potrebbe anche mandare in campo senza perdere molto della sua squadra: Amelia, Papastathopoulos, Legrottaglie, Yepes, Didac Vilà; Boateng, Van Bommel, Emanuelson; Robinho, Ibra, Cassano. Niente male direi... Stesso discorso vale per la Juve. A lungo si è parlato della difficoltà da parte di Marotta e Paratici di allestire una squadra completamente diversa nella sua forma (visto soprattutto il cambio di modulo). Sono arrivati 14 giocatori nuovi (compreso Lanzafame che ora è a Brescia) e quindi nella formazione del mercato si può anche aspettare con calma chi deve recuperare dall'infortunio (Quagliarella e Rinaudo): Storari; Motta, Barzagli, Bonucci, Traoré; Krasic, Pepe, Aquilani, Martinez; Matri, Toni.

A mia memoria non era mai successo che Milan e Juve comprassero così tanto. Con una differenza sostanziale: i risultati. E' chiaro che gli sforzi di Adriano Galliani nelle ultime due sessioni di mercato si siano concentrati (almeno per la qualità) soprattutto in attacco. Senza peraltro doversi svenare: Ibra, Cassano e Robinho sono costati (per questa stagione, ingaggi a parte) 16 milioni di euro. E sono loro (insieme a Pato naturalmente) a fare la differenza. Poi l'emergenza infortuni e quindi la possibilità per Allegri di avere una rosa competitiva anche a fronte di emergenze ha portato all'acquisto di giocatori importanti (la quasi totalità a basso costo) pronti subito per giocare e magari (come Legrottaglie o Van Bommel) già a scadenza a giugno. Insomma il Milan ha agito su due binari: quello della praticità, dell'uso immediato a basso costo e quello della qualità ma con una spesa consapevole. Il disavanzo in totale si aggira intorno ai 35 milioni di euro. 40 sono invece i milioni di passivo che il CdA della Juventus ha certificato qualche giorno fa.

In campo però la Juventus ha fatto fatica a ingranare. Nessuno si sarebbe mai aspettato una stagione così difficile. E' vero: alla Juve non c'è fra i nuovi arrivi un fuoriclasse. Uno alla Ibra tanto per intenderci. L'Ibra bianconero è stato a lungo Edin Dzeko: la strategia la Juve l'aveva in testa. Ma per il bosniaco la concorrenza era troppo elevata e i soldi del City tutti cash. Sono questo tipo di giocatori che spostano gli equilibri del campionato, non a caso Ibra è dal 2004 che vince ininterrottamente campionati, ovunque giochi. Galliani, insieme a Mino Raiola, ha disegnato la strategia perfetta per il rientro di Ibra. Prestito quest'anno, 24 milioni il costo del cartellino da pagare (in tre anni) dalla prossima stagione. Nessuno credeva che Zlatan sarebbe mai potuto arrivare a queste cifre. Perché queste non sono le cifre del campionissimo. E allora forse la differenza fra i due mercati è tutta qui. Nell'affare dell'anno (per il Milan, s'intende), che poi ha permesso a Galliani di impostare con molta più calma le altre mosse, soprattutto quelle di gennaio. Con la squadra prima in classifica e la prospettiva di vincere di nuovo si diventa ancora più forti e ancora più appetibili. Anche per chi vuole giocarsi le sue chanches in pochi mesi.

La Juventus invece ha dovuto cercare di frenare l'emorragia di punti. Ha rincorso l'emergenza infortuni, ha cercato di tirare fuori il massimo nel momento più difficile della stagione. Ha dovuto correggere alcuni errori di giugno. Ma allo stesso tempo ha avuto anche la forza, grazie alla società e ad Agnelli, di rimanere compatta. Certo ora la partita con il Milan diventa lo spartiacque della stagione, forse anche di quella prossima.

Intanto Milan Juve continua anche in vista del mercato di giugno. Quando la Juve avrà diversi milioni di euro bloccati dai riscatti ma sta già pensando a dove rinforzarsi sempre seguendo il progetto di tre anni disegnato all'inizio di questa stagione. Il Milan con Galliani invece continua a puntare i parametri zero (come Mexes) e a sognare i grandi campioni a basso costo...

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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