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Tafer Yannis, è nato il nuovo Benzema [VIDEO]

di Gianluigi Longari
In questa rubrica presento i migliori talenti del calcio del futuro
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Si usa spesso dire, quando si analizza un talento speciale, riguardo il gioco del calcio, che "uno così nasce una volta ogni 50 anni". Ciò che può variare, a seconda di chi pronuncia la sopracitata frase, è l'indicazione temporale, ciò che invece resta immutabile è l'idea che sia molto difficile, se non quasi impossibile, che un giocatore di altissimo livello veda a breve qualcuno candidato ad emularne le gesta.

Chi ha avuto la fortuna di seguire la trafila giovanile del Lione delle meraviglie, che ha dominato in lungo e in largo la scena del campionato francese dell'ultimo decennio, quasi sicuramente avrà riferito ad Hatem Ben Harfa prima, e soprattutto a Karim Benzema poi, la proposizione che da qualche riga stiamo dettagliatamente analizzando.
Ciò che invece possiamo affermare con certezza pressoché assoluta, è che nessuno si sarebbe mai aspettato, a così pochi anni di distanza dalla fioritura di un talento tanto devastante quanto quello dell'attuale centravanti del Real Madrid, che un nuovo prodotto di qualità sopraffina potesse essere confezionato tanto in fretta dalla florida bottega de "Le Gerland" di Lione.

Stesso ruolo, stesse origini, e soprattutto stessa classe di King Karim per il fenomenale protagonista dell'approfondimento di questa settimana. Cerchiamo di iniziare a conoscerlo più a fondo.

Tafer Yannis nasce a Grenoble, nell'Isère, l'11 febbraio del 1991 (auguri in ritardo, dunque) da una famiglia francese d'adozione ma algerina di origine, proprio come Zinedine Zidane, sempiterno ed incontrastato idolo di questa generazione di "galletti", ed ironia della sorte, proprio come Karim Benzema, fuoriclasse a cui chi lo ha visto giocare ama accostarlo.
La fantastica relazione di Tafer, detto amichevolmente "Taf" da chi lo conosce da tempo, con il gioco del calcio, inizia fin dai primi passi. Ha soli sei anni, infatti, il piccolo Yannis quando inizia a praticare il suo sport preferito nella piccola squadra locale dell'Echirolles, minuscola realtà a due passi da Grenoble. Sette anni di divertimento, progressi costanti, dribbling e gol, prima di essere notato prima, e contrattualizzato immediatamente dopo, dai lungimiranti scout della squadra padrona incontrastata della Ligue 1 di quegli anni (2004): l'Olympique Lyonnais.

Alla corte di Jean Michel Aulas, Yannis ha buoni maestri da cui apprendere. Sono gli anni del dominio assoluto dell'OL sui campi d'Oltralpe, e gli esempi di campioni del calibro di Sidney Govou, Juninho Pernambucano, Michael Essien, oltre ovviamente a Karim Benzema, non mancano di influenzare la crescita di Taf sia nel rettangolo verde, che fuori dal terreno di gioco.
Le sue immense qualità naturali, sviluppate dal costante lavoro con i tecnici delle giovanili Lionesi, fanno il resto, consegnando alle Nazionali di categoria un'arma assolutamente letale di cui disporre. Le conferme arrivano dai riconoscimenti che a pioggia vengono conferiti alla sua indiscutibile classe ed efficacia, tra cui spicca senza dubbio la "Scarpa d'oro" agli Europei U17 disputatisi nel 2008.

Più difficoltosa risulta ovviamente la scalata ad un posto fisso in una realtà di estrema qualità come l'OL. Il ruolo, del resto, è lo stesso del fenomeno di casa Karim Benzema, e l'età è troppo verde per consentire un lancio in grande stile prima che i tempi siano completamente maturi. Nonostante la cessione di Karim al Real, poi, Aulas (Deus ex machina dei successi del Lione) decide di reinvestire parte del bottino sul promettente centravanti Bafetimbi Gomis, permettendo al giovanissimo Tafer di completare il suo processo di crescita.
Non mancano, ovviamente, le soddisfazioni dell'esordio e del gol in prima squadra, ad evidente testimonianza di un futuro ai massimi livelli marchiato nel destino di questo piccolo (solo di età fenomeno).

Già, perché parlando di Tafer Yannis, descriviamo un centravanti vero. Un bomber vecchia scuola tanto implacabile sotto rete, quanto spettacolare ed elegante sia nelle conclusioni sia nel dialogo con i compagni nella manovra offensiva. Il fisico longilineo, lo aiuta nelle progressioni rapide e ficcanti nelle difese avversarie, anche se un peso limitato rispetto all'altezza (solo 70 kg a fronte dei 180 cm) lo limitano nei corpo a corpo con i difensori avversari.

Nulla di irrimediabile, soprattutto in virtù di un processo di crescita ben lontano dall'essere completato. È anche per questo che i maggiori club d'Europa gli hanno messo gli occhi addosso, pur consapevoli della totale incedibilità proclamata a chiare lettere ed a più riprese dal suo club di appartenenza.
Se queste credenziali non vi sono sufficienti, gustatevi la clip con i suoi gol. Il futuro è suo, e di chi deciderà di scommettere su di lui.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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