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Sega Keita, dal vangelo secondo Zizou [VIDEO]

di Gianluigi Longari
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Ci sono tanti talenti, in giro per il mondo. Quelli che si perdono, quelli che rimangono in sordina, non sfruttando mai appieno le doti che madre natura ha loro concesso; quelli che esplodono in ritardo e quelli che, invece, riescono a mostrare fin dalla loro prima apparizione delle doti assolutamente fuori dal comune. C'è poi un'altra categoria di baby fenomeni, che va al di là di quelle che abbiamo appena descritto, e della quale solo pochissimi eletti possono vantarsi di far parte. E' la categoria dei Messi, dei Robinho, quei talenti tanto lucenti e formidabili (al di là di come si andrà poi a sviluppare la loro carriera) da spingere i più grandi fenomeni della storia del calcio mondiale ad eleggerli quali loro eredi designati.

È questo il caso del protagonista di oggi, un francese di origine maliana di nome Sega Keita. Classe fuori dal comune, piedi fatati e dribbling spettacolare. Uno dell'ultima categoria, per rifarci alla selezione accennata qualche riga fa; almeno fino a quando tale Zinedine Zidane non decise di segnalarlo nientemeno che al Real Madrid, eleggendolo a suo successore.
Ma iniziamo dal principio. Sega Keita nasce da genitori maliani il 3 marzo, ad Orsay, nell'anno di grazia 1992. Anno di grazia, già, perché già diversi (ci soffermeremo nelle prossime settimane su questo aspetto) sono i futuri fuoriclasse nati in quei fortunatissimi 366 giorni. Da Coutinho, prossimo protagonista della nostra serie A con l'Inter, a Neymar, fino ad arrivare ai vari Alipio, Fossati, Özyakup ed El Sharaawi.

Nel dipartimento dell'Essonne, a sud di Parigi, il piccolo Sega (pensi a Kakà, chi vuole lasciarsi andare a facili ironie), inizia la sua love story con il calcio, dimostrando fin dai primi calci di essere stato assolutamente corrisposto dalla buona vena degli dei del pallone. La sua prima squadra è un piccolo club chiamato CO Les Ulis, palcoscenico di basso profilo, ma comunque sufficiente per non passare inosservato, anzi.

Ha solo 13 anni, infatti, quando inizia la sua avventura nelle giovanili del suo primo club, ma bastano due stagioni su livelli assolutamente inusuali per un ragazzo della sua età, a segnalarlo come una delle più grandi promesse dell'intero calcio transalpino. A rendersene conto prima degli altri, è la lungimiranza di Yannick Renoux, osservatore nella zona di Parigi per il Troyes, che riesce a sottrarre quasi in sordina il talento di Sega alle squadre più titolate d'Oltralpe.
Il talentino made in Paris, si accorda dunque nel gennaio del 2007 con il club della Champagne-Ardenne, posticipando però per l'estate dello stesso anno il suo definitivo trasferimento a Stade de l'Aube. Inizia da qui l'impennata nella parabola calcistica del nostro protagonista, che non impiega molto tempo a mettere in luce doti totalmente oltre la media.

La prima stagione, seppur limitato da un problema all'inguine, lo vede protagonista di 8 presenze con le giovanili ed una rete. È dall'anno successivo (2008-2009) che il fiore del prorompente talento di Keita finisce per sbocciare in tutta la sua magnificenza. Alle 23 presenze con la "Primavera" bianco blu, affianca ben 15 reti e 7 assist, giungendo alla consacrazione con la prima memorabile presenza tra i professionisti, che lo proietta come il più giovane esordiente di sempre nella storia della sua squadra.
La terza stagione con il Troyes, inizia con la piacevole novità della convocazione nella Nazionale Under 18 transalpina, nonostante la pressante corte del Mali, e prosegue con prestazioni su standard eccellenti, che richiamano le attenzioni dei maggiori club europei. E' in questo contesto che ha luce la segnalazione di Zinedine Zidane, che ne segnala il profilo al Real Madrid, intravvedendo in Keita molte delle caratteristiche da lui possedute ad inizio carriera.

Ed in effetti, si tratta di un centrocampista dal profilo prettamente offensivo, in grado di abbinare qualità tecniche strepitose e dribbling funambolici, ad un atletismo di livello assoluto. I suoi 177 centimetri gli permettono di non subire l'impatto avversario nello scontro fisico, e l'innata visione di gioco di cui dispone fa di lui uno dei più promettenti trequartisti della nuova leva calcistica.
Anche per questi motivi, non stupisce l'interesse di un colosso come il Real Madrid, raffreddato per la verità dal recente rinnovo di contratto che lo ha blindato al Troyes sino al 2012. Inter e Milan, assieme ad altre big del vecchio continente (Arsenal e OM), avevano messo gli occhi su di lui ben prima dell'entrata in scena di Zizou, noi da buoni italiani, facciamo il tifo per loro.

D'altra parte, come sappiamo bene, neppure Zidane è imbattibile.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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