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La riscossa di Vico

di Alessio Calfapietra
Sta per tornare la tabella trasferimenti nella versione invernale, tenetevi pronti!
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© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS

A distanza di quindici mesi lo possiamo confermare. L'esperienza di Ronaldinho con la maglia del Milan è la nemesi storica e sportiva di quella di Rivaldo avvenuta sette anni prima sempre a Milanello. Entrambi acquistati per un capriccio del Presidente, nonostante avessero dichiaratamente intrapreso la via del tramonto. Entrambi reduci da una stagione in chiaroscuro al Barcellona dopo averne vissute quattro da favola. Entrambi destinati a lasciare la squadra prima della fine del campionato per fare ritorno in Brasile. Rivaldo salutò tutti già a novembre, Ronaldinho ha ritardato un paio di mesi, larghissima parte dei quali trascorsi in panchina. Il Gaucho ha indossato la casacca rossonera una stagione in più dell'illustre collega soltanto perchè Berlusconi si è personalmente speso in favore della sua riconferma e in virtù della cura Leonardo che ha recuperato parte del suo talento. Entrambi, per finire, lasciano spazio ad un calciatore di altrettanta bravura e minor peso anagrafico. Rivaldo passò il testimone a Kakà, Ronaldinho fa la stessa cosa con Antonio Cassano che ha già preso il suo posto negli allenamenti a Dubai. I corsi e ricorsi storici ideati da Giambattista Vico prendono dunque conferma, ci riferiamo ad una vendetta dell'illustre storico perchè lo scorso campionato, dove oggettivamente Ronaldinho ha fatto meglio del suo predecessore (senza mai rendere pienamente onore alla propria fama, a dispetto del record di assist) ha rischiato di far saltare il parallelo. La fine incolore del suo rapporto con il Milan, invece, fa collimare alla perfezione le avventure dei due calciatori e può fungere da monito per il futuro: il nome altisonante non basta, se non è accompagnato da una condizione fisica adeguata e dal sostegno di dedizione e volontà. Se infine Ronaldinho potrà liberarsi a costo zero - destinazione Gremio, Palmeiras o Flamengo - contraddicendo la richiesta di ben otto milioni di euro fatta da Galliani, l'analogia sarà perfetta e potrà diventare un caso di scuola.
Antonio Cassano, come già detto, ha scelto il Milan. Per il Real Madrid una sponda di Milano vale l'altra: alla fine i madrileni hanno preferito alleggerire parte di quanto ancora dovuto per l'affare Kakà, piuttosto che alleviare il rimanente corrispettivo da versare all'Inter per l'ingaggio di Mourinho. Cassano è atteso dall'ennesima svolta della sua carriera, probabilmente l'ultima. Dai tempi della Roma, il barese si è tenuto ben distante dalla lotta scudetto, ora la sta per riabbracciare e dovrà farlo con la massima serietà possibile. Il tempo delle "sopra le righe" è ampiamente finito, il giocatore potrà muoversi a meraviglia nel tridente con Ibrahimovic e Robinho (o Pato), sconvolgendo piacevolmente i piani di Allegri, costretto nuovamente a dare un palcoscenico ai tre tenori in avanti, dopo la soluzione, redditizia e vincente, di inserire il "baritono" Boateng per avere maggiore dinamicità sui due fronti. Ma il giocatore è alla prova del nove, anche per quanto riguarda la carriera in azzurro. La storia con la Sampdoria si è chiusa male, ma a tal riguardo la coerenza e la fermezza di Garrone meritano un applauso.
Questa sessione di mercato, il cui inizio è fissato al tre gennaio, si preannuncia di livello. Parma e Genoa hanno già messo in cantiere uno scambio importante fra il nazionale Antonelli a titolo definitivo, Paloschi - che rimane in orbita Milan - Modesto e la comproprietà di Palladino e conguaglio (i ducali hanno prelevato anche la mezz'ala iberica Toni Calvo).

Julio Baptista è andato al Malaga: saluta Roma senza troppi rimpianti. Stranamente il brasiliano ha dato la miglior prova di sè al primo anno, quando la Roma ha annaspato alla ricerca di un'entrata di servizio per l'Europa, poi si è progressivamente spento con i giallorossi al massimo delle proprie possibilità. Di questo campionato vissuto da comparsa, rimane per lui il dolce ricordo del rigore procurato nel derby. Quanto ricavato dalla Roma verrà investito nell'operazione Valon Behrami, lo svizzero finalmente in arrivo dal West Ham risulta una vera e propria manna per i ricambi da apportare sulle fasce laterali. Il Napoli a breve annuncerà il nome del difensore che andrà a rimpiazzare Santacroce ormai promesso al Lecce. Secondo De Laurentiis è un elemento migliore del piu' volte nominato Britos del Bologna. Per la sessione estiva i campani si sono già assicurati l'argentino Fernandez, classe '89 ed un soprannome "El Flaco" da condividere con il piu' celebre connazionale Pastore. Non servono investimenti in attacco, Lucarelli ha ormai completato il suo recupero e infatti il volenteroso quanto acerbo Dumitru potrebbe fare ritorno ad Empoli, a centrocampo - questione Inler a parte - potrebbe invece materializzarsi una sorpresa tra Kharja e Zuculini.
Il 24 dicembre a molti tifosi rossoneri è andato di traverso il panettone. Leonardo all'Inter viene considerato uno sgarro, specialmente dopo quel 15 maggio quando il commiato del brasiliano è stato sommerso da un'ovazione. Un paio di considerazioni in merito. La prima è che Moratti può considerarsi a giusto titolo un primatista degli esoneri: dopo aver licenziato Simoni reduce da due vittorie consecutive, undici anni dopo ha cacciato via Benitez con la Coppa del Mondiale per Club appena posata in bacheca. Un tecnico esonerato dopo aver vinto il trofeo di maggior prestigio per una squadra di club: evento quanto meno singolare che conferma come l'Inter non possa mai godere sino a fondo delle proprie vittorie. Se la motivazione consiste nell'incauta richiesta di almeno quattro rinforzi avanzata dallo spagnolo, ci immaginiamo l'imbarazzo del suo successore allorquando l'unico acquisto dovesse risultare il pur validissimo Ranocchia. La seconda consiste nel prolungato stage milanese di Leonardo il quale, formalmente allenatore da nemmeno un anno, può ancora studiare da tecnico avendo alle proprie dipendenze una delle squadre migliori d'Europa e la cambiale, sempre esigibile, dei tredici punti di distacco dalla vetta. Ciro Ferrara, altro stagista dorato di cui abbiamo avuto modo di parlare, può invece cimentarsi con la nazionale under 21. Evitiamo di pronunciarci sul presunto tradimento operato da Leonardo, perchè questa categoria non ha diritto di esistenza all'interno del mondo del calcio ed anzi viene calpestata anche in altri ambiti che con il pallone non hanno nulla a che spartire. Un professionista lavora per chi gli dà l'opportunità di farlo. Leonardo, fino ad ora, è riuscito ad operare con il Gotha della serie A, in attesa di vedere risultati concreti, non possiamo che rivolgergli i nostri sinceri complimenti.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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