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Funes Mori: tra reality e Chelsea, il River ha il nuovo Crespo [VIDEO]

di Gianluigi Longari
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"Oggi Astrada ha fatto debuttare come titolare questo giovane, Funes Mori, che secondo me ha davanti a sè un grande futuro. Credo proprio che siamo di fronte ad un altro Hernan Crespo".
Parole e musica di Matias Jesus Almeyda, uno che di calcio se ne intende, e soprattutto uno che Hernan Jorge Crespo, lo conosce benissimo. Investitura ancor più pesante, questa, se si pensa che è stata pronunciata dal Dogo (soprannome in memoria del suo passato italiano) a margine del Superclasico che ha visto il River Plate strapazzare per 3a 1 il Boca Juniors durante il recente Torneo del Verano (manifestazione che portò in luce l'altro talento Millionario Keko Villalba).

Fiuto del gol e classe da vendere, sono dunque solamente alcune delle caratteristiche che il protagonista di questa settimana ha palesato durante le sue prime apparizioni con una delle maglie più prestigiose e "pesanti" del mondo. Cerchiamo di andare più a fondo, iniziando a conoscere fin dal principio la storia di Rogelio Gabriel Funes Mori.

Il talentuoso centravanti ora in forza al River, nasce il 3 maggio del 1991 a Mendoza, nell'estremo nord dell'Argentina, da una famiglia di sportivi, aspetto tutt'altro che secondario nello sviluppo della carriera ed ancor più della vita dei Funes Mori. Già, perché i primi passi di Gabriel, sono vissuti a strettissimo contatto con il fratello gemello Josè, anch'egli appassionatissimo di calcio, tanto da iniziare in coppia le prime avventure calcistiche in alcuni piccoli club della periferia mendocina.

La prima svolta nella vita del nucleo familiare, avviene nel 2001, quando i due fratelli hanno solo 10 anni. In quell'anno, infatti, il padre decide di cercare fortuna all'estero, precisamente nella MLS americana, costringendo così al trasloco tutta la famiglia e ponendo inizio alla girovaga carriera dell'allora piccolissimo Gabriel e di Josè. I due fratelli iniziano la loro trafila in diverse società del Texas (regione del loro approdo in Usa), continuando il loro sogno e affinando della capacità assolutamente indiscutibili.

Riprova di una predisposizione assoluta ed incontestabile al gioco del calcio, si ha durante la partecipazione ad un reality show di una nota televisione americana: Sueno MLS. Premio per i primi 5 classificati, sarà un contratto con la società più importante di tutta la zona: il Dallas FC.
Gabriel stravince il reality, e Josè riesce comunque a piazzarsi in una posizione utile per avere accesso a questa grande opportunità. Sono sufficienti alcune stagioni di folgoranti prestazioni nelle giovanili del Dallas, per richiamare l'attenzione dei più importanti scout a livello mondiale. Uno su tutti, Jorge Avial, uomo di fiducia del Chelsea di Abramovich, che apre le porte di Londra ai due ragazzi.

E' amore a prima vista per il mondo dei Blues e per tutto ciò che l'Europa rappresenta, sentimento peraltro più che corrisposto dagli alti vertici del club londinese, che si piegano solo dopo diversi tentativi di resistenza, all'impossibilità burocratica di portare a termine l'acquisto di due talenti di così tenera età.

Si risorvola l'oceano, dunque, anche se dopo la grandiosa opportunità europea, c'è la consapevolezza di un talento troppo ampio per essere sprecato nel modesto soccer della MLF. Parte dunque da qui, la decisione di fare ritorno definitivo nella natìa Argentina. Un ritorno con i fiocchi, peraltro. Una volta appresa la volontà insindacabile dei due fratelli, è lo stesso coach del Dallas Fc, il colombiano Oscar Parejo, a contattare il River Plate segnalando il grande talento dei due fratelli, ponendo l'accento sulla assoluta classe del centravanti Gabriel Rogelio (Josè è un difensore centrale).

Basta un solo provino per far lustrare gli occhi a Juanjo Borrelli ed al suo staff: i due fratelli sono immediatamente tesserati per il club Millionario, ed iniziano una nuova trafila sognando il Monumental.

È da questo momento che la selezione tra i due inizia a palesare un talento smisurato nei piedi e nella testa di Gabriel, che dopo una sola stagione costellata di reti, prestazioni eccezionali e vittorie, viene immediatamente aggregato alla prima squadra.

Troppa roba perché Passarella e mister Astrada non se ne accorgano, soprattutto in virtù di alcune caratteristiche fisiche e tecniche che da troppo tempo mancavano ai diversi delanteros che si erano succeduti alla guida dell'attacco del River.
Funes Mori unisce infatti qualità tecniche assolute, ad un fisico ed un temperamento inusuali per un ragazzo tanto giovane. Il suo metro e 85, gli permette di primeggiare anche nel gioco aereo, mentre l'abilità a trattare il pallone nello stretto non rende macchinosi i suoi movimenti nonostante l'imponenza della sua mole fisica. Un centravanti completo, il classico puntero argentino solamente assaggiato dal River con la breve parentesi di Gonzalo Higuain prima del suo approdo al Real Madrid.

Già, l'Europa. Resta questo il pericolo principale per i supporters del River, perché è assolutamente inevitabile che un prospetto di questa portata sia destinato a fare gola anche nel vecchio continente, tanto che non mancano certo le prime voci relativamente ad un suo prossimo approdo in Italia piuttosto che in Spagna o Inghilterra.
Speriamo che, al momento della scelta, si ricordi di Hernan Crespo, e di dove Valdanito ha costruito le più grandi fortune della sua carriera.

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