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ESCLUSIVA TMW - Varese, Pugliese: "Varese arrivo, e grazie Hellas"

di Claudio Sottile
Giuseppe Pugliese, "Gepy" per i tifosi, terzino sinistro di Turi (BA) classe '83, è il nuovo acquisto del Varese. Nel suo curriculum ricordiamo le esperienze con Noicattaro, Monopoli ed Hellas Verona.
Foto
© foto di Gianluigi Rossi

Giuseppe "Gepy" Pugliese (26), ai microfoni di TMW, è tanto incredulo quanto orgoglioso.

"Dopo Molinaro, uno da Nazionale, sentite me?". In ESCLUSIVA ecco la gioia di uno che a Varese si sente nel calcio che conta, nel quale hai il nome stampato sulle spalle.

Dopo un salto spiccato in quel di Turi, cittadina nella provincia di Bari famosa in Italia per la raffinata produzione delle ciliegie, e per aver dato i natali a Oronzo Pugliese, il "Mago" della panchina a metà dei Sessanta: no, nessuna parentela, e nessuna "magia", la ribalta per il furetto mancino è reale e concreta.

E come per le ciliegie, delle quali si dice "una tira l'altra", dopo la scalata dall'Eccellenza alla Serie B manca solamente il frutto più saporito.

Giuseppe, dopo qualche settimana di serrato corteggiamento, è arrivata la tua firma per il Varese.
"Sì, sono finalmente un giocatore del Varese, tre anni di contratto, sono in prestito con diritto di riscatto".

Negli ambienti della stampa veronese si vocifera di tuoi contrasti con mister Giuseppe Giannini.
"No, nessun contrasto, è solo un discorso di categoria. Lui è arrivato e stava sì facendo altre scelte, però non c'è nessun tipo di contrasto, per quel poco che siamo stati assieme ho avuto un bel rapporto. Solo un discorso di categoria, avendo fatto tanta gavetta ho voluto prendere al volo una proposta dalla Serie B, volevo provare questa nuova esperienza".

Oltre al Varese, avevi altre proposte?
"Sì, avevo altre richieste in Lega Pro, dove avrei preso anche di più di quanto prenderò qui a Varese, però prima di lasciare una piazza come Verona c'ho pensato, realizzando che l'avrei abbandonata solo per una crescita professionale, al denaro non c'ho neanche pensato. Per lasciare Verona ce ne vuole, e anche prendendo meno soldi di quanti ne avrei guadagnati da altre parti ho scelto di salire di categoria., un campionato migliore è il premio che voglio dare a me stesso".

Conoscevi già qualche tuo nuovo compagno varesino?
"No, li sto conoscendo adesso".

Quale numero di maglia hai scelto?
"Sono arrivato in ritardo, i compagni avevano già scelto i numeri, sto scegliendo o il 33 o il 19, mentre il mio numero preferito è il 3".

Il Varese, dopo la vittoria per 2-0 contro il Milan in amichevole, è accreditata come una delle papabili sorprese della prossima cadetteria.
"Io me lo auguro, però un conto sono le amichevoli e un conto il campionato. Il calcio d'agosto lascia il tempo che trova, non è il primo caso. Il campionato di serie B è durissimo e lunghissimo, fatto di quarantadue partite. Il Varese essendo una matricola troverà tante difficoltà, rimaniamo umili, coi piedi per terra e cerchiamo di pensare a far bene questo campionato".

Alla firma del contratto quali obiettivi hai raccolto da parte della dirigenza?
"Siamo una neopromossa, dobbiamo far bene, il Varese mancava da diversi anni dalla B e vogliamo fare una bella figura, ci stiamo impegnando al massimo. Ci sono tanti giocatori emergenti, oltre all'allenatore, che non hanno mai fatto la categoria, ma vogliamo tenere botta".

Sei partito dall'Eccellenza pugliese, ti ritrovi in Serie B, a quando la massima categoria?
"Piano piano, per me che sono partito dall'Eccellenza, avendo fatto tutte le categorie, la Serie B è un sogno. Mi accingo a fare questo campionato con tanta umiltà, in punta di piedi, cercando di ritagliarmi il mio spazio, cercando di non fare brutte figure, voglio essere all'altezza, poi per altri discorsi è presto per parlarne. Per me già il campionato di B, visto dove sono partito, è già un sogno".

Hai addirittura due gruppi di fans su Facebook, che sommati contano quasi cinquemila iscritti, dov'è il segreto di tanto affetto da parte della gente?
"Non lo so, ma è la cosa che mi rende più orgoglioso. Sono stato ben visto in tutte le piazze dove sono stato. Credo apprezzino la mia umiltà, il mio sacrificio, queste caratteristiche fanno parte di me. Quando un giocatore dà tutto per la maglia e la propria squadra credo che venga apprezzato, sempre".

Giuseppe Pugliese, calcisticamente parlando, come si descriverebbe?
"Un giocatore normalissimo, che fa della corsa il suo punto di forza, e che cerca di non mollare, dando sempre se stesso in allenamento e in partita. Faccio il terzino, e cerco di fare quello che va fatto in quel ruolo".

Il tuo idolo?
"Il giocatore che ho sempre apprezzato, anche perché giocava nel Bari, è Zambrotta, nelle giornate di grazia era una spina nel fianco per chiunque".

Vestirai il biancorosso del Varese, anche se sei tifoso di un altro biancorosso.
"Sì, sono tifosissimo del Bari dalla nascita, ma non ho rancore nei loro riguardi per non essersi mai interessati a me, ognuno fa le proprie scelte, io sono già contento di aver giocato in una piazza importante come Verona. Anzi, ci tengo a sottolineare che lì ho passato l'anno e mezzo più bello da quando faccio questo lavoro. Verona è una piazza da Serie A, ci sono tutte le componenti che una società di massima categoria deve avere: pubblico spettacolare, città bellissima, e in più avevo un rapporto magnifico col presidente Martinelli. Lui è una persona splendida che merita di salire di categoria più di ogni altro, ci mette tanto entusiasmo e tanta passione, e quindi faccio il tifo sia per il Verona che per lui".

Cosa non vi ha permesso di essere promossi nello scorso campionato?
"Sono tante le componenti che si accavallano, in primis il calo fisico avuto da marzo, molti in squadra sono calati fisicamente. Magari Portogruaro e Pescara questo calo l'hanno avuto antecedentemente, noi invece nel periodo dello sprint finale, in più c'è da mettere tanta sfortuna. Le ultime tre partite di campionato le abbiamo perse al novantesimo, oltre a decisioni arbitrali scandalose, tipo nella sfida col Portogruaro c'era un rigore clamoroso su Ciotola con annessa espulsione. Però, quando ti gira storto, finisci per fare la brutta figura che abbiamo fatto noi, a prescindere dalle componenti esterne. Questo è il rammarico più grosso della mia carriera, ci tenevo un sacco ad andare in B con l'Hellas, e penso che questo rammarico me lo porterò per il resto della vita. In B con l'Hellas sarebbe stata un'altra musica e chissà se sarei partito, vuol dire che il destino ha deciso così".

Tornando ad un altro pezzo del tuo cuore ecco gli anni col bianco verde del Monopoli.
"Ho bellissimi ricordi, sono stato anche capitano, anche lì sembra banale ma sono stato in maniera fantastica, ho passato anni indimenticabili. Abbiamo vinto un campionato di Serie D andando in C2, sono stato per la prima volta professionista a ventuno anni, questo lo devo alla società e alla città di Monopoli, li porterò sempre nel mio cuore".

Il calcio a Monopoli ripartirà dalle serie dilettantistiche, dopo il disimpegno della famiglia Ladisa, che proprio quest'anno ha deciso di lasciare la gestione del club, cosa ne pensi?
"I tifosi monopolitani non meritavano questo, è una cosa molto brutta, perché credo che una piazza che ti porta in Eccellenza dodicimila persone sugli spalti non merita la fine che ha fatto dopo tanti sacrifici, purtroppo è andata così. Ripartono dall'Eccellenza, e spero che con il nuovo corso si torni a calcare il palcoscenico che meritano".

Va bene la Serie B dopo tanto sgobbare, ma il sogno nel cassetto qual è?
"Il mio sogno si è davvero già avverato giocando in B, io a differenza di altri che hanno avuto la fortuna a diciassette - diciotto anni di esordire in campionati prestigiosi non ho avuto questa ribalta, e sono partito dall'Eccellenza. Quando uno parte di lì apprezza tutto, io ho apprezzato un sacco anche la C2, quindi la B è un sogno, mi piace vivere le cose momento per momento, me le gusto di più".

Una dedica per questo momento della tua carriera così denso di soddisfazioni?
"Dedica no, spero invece che i tifosi del Verona ai quali voglio un gran bene e dai quali sono ricambiato non fraintendano questa mia scelta. Devono capire che non è un discorso economico ma di categoria, è la cosa che più mi preme, non voglio che questi mesi splendidi vengano rovinati dalla mia scelta, ci rimarrei troppo male. Sono sicuro che resteranno attaccati a me, dico loro di non prendersela nemmeno con la società, che all'inizio mi ha dichiarato incedibile salvo poi mettermi sul mercato, non deve esserci rancore in questa decisione da parte di nessuno".

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