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Davy Klaassen, il nuovo fenomeno del Total Voetbal

di Gianluigi Longari
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Una leggenda. Da sempre, continua ed inattaccabile. Ci sono club che, a dispetto di risultati anche scadenti, non potranno mai perdere la loro aura di magia e blasone, tanto da rimanere per sempre nelle menti degli appassionati come società modello di un tipo di calcio, fautori di una tradizione di successi e spettacolo che mai nessuno potrà dimenticare, magari senza averla nemmeno vissuta.

È questo il motivo per il quale, per fornire un esempio pratico, l'Inter non ha mai perso tifosi ed appeal nonostante un ventennio magro di successi, o ancora è per questo che la Juventus non risentirà delle ultime stagioni disgraziate.

E' il caso, evidentemente, anche di una delle scuole di calcio più blasonate del mondo, un vero e proprio laboratorio di fenomeni che ha fatto scuola, il cui modello esportato sta facendo le fortune di tanti tra i club più importanti del globo. Parliamo evidentemente dell'Ajax di Amsterdam, la più prestigiosa società di calcio di tutta l'Olanda, oltre a rappresentare una vera e propria istituzione in giro per il mondo. Partono da qui, tanto per intenderci, le radici del Barcellona da sogno degli ultimi 10 anni, assolutamente rivoluzionato dall'avvento di Rinus Michels prima (1971) e Johann Cruijff poi, sia come calciatore, che poi come mister del "Dream Team".

Non stupisca, dunque, che proprio dalle giovanili dei Lanceri, siano emersi tantissimi dei campioni autori di parecchie delle pagine più entusiasmanti della storia recente del nostro sport preferito. C'è poi un ruolo, in particolare, che ha plasmato talenti in serie, in grado di incantare le platee non solo nelle file ajacidi, ma anche nei diversi club che hanno avuto il buon senso di puntare su di loro. Paradigmatici gli esempi del sommo Johann Cruijff, ma anche di Dennis Bergkamp, piuttosto che Jari Litmanen, in misura minore Rafael Van der Vaart, se vogliamo Zlatan Ibrahimovic, fino ad arrivare all'ultimo esponente del ruolo; quel Wesley Sneijder che sta trascinando l'Inter ad una stagione più vicina al sogno che alla realtà.

Si tratta, parlando della posizione in campo, di qualcosa di più di un semplice trequartista, nonostante si tenda a semplificarne le caratteristiche con questo appellativo. Chi interpreta quel ruolo nell'Ajax, o in uno schema come quello dell'Ajax, dedito quindi al Total Voetbal nato con il già citato Rinus Michels, non deve occuparsi esclusivamente della parte offensiva dell'azione, si tratta piuttosto della vera valvola della squadra, che con i suoi movimenti deve essere in grado di far capire ai suoi compagni se attaccare, difendere o coprire gli spazi, senza ovviamente disdegnare l'innesco del centravanti o degli esterni di turno, e le sue funzioni di Ghost striker.

Il protagonista di questa settimana, è l'elemento delle giovanili dell'Ajax che più degli altri ricorda questi suoi illustri predecessori, e che per caratteristiche sia tecniche che fisiche, pare destinato ad una carriera di altissimo profilo.

Davy Klaassen nasce il 21 febbraio del 1993 ad Hilversum, nell'Olanda settentrionale. Il mito calcistico dell'Ajax, influenza sin dal principio le simpatie sportive di Davy, che si trova a praticare calcio sin dalla tenerissima età. Un talento precoce e la tipica voglia olandese di fare le cose per bene, inducono la famiglia di quello che sarebbe presto divenuto tra i più fulgidi talenti del calcio europeo, ad inserirlo nei primi club locali. La prima società a beneficiare delle giocate di un giovanissimo Klaassen è l'Hvv De Zebra's, di Hilversum. Pochissimi anni di approccio al calcio a 11 ed al gioco di squadra in un contesto diverso dalla strada, sono sufficienti perché un altro club della città natale del nostro protagonista, si faccia sotto per lui e riesca ad accaparrarsene effettivamente le giocate: il Wasemeer.

Anche l'avventura in rossonero (questi i colori sociali del Wasemeer) è di breve durata. È infatti il 2004, quando l'eccellente attività di scouting dell'Ajax colora di bianco e rosso i sogni calcistici del piccolo Davy, che si trasferisce ad Amsterdam per iniziare la sua avventura nella scuola di calcio e di vita dei lanceri.

I maestri sono di qualità assoluta, e la stoffa di questo baby fenomeno non esita a trarre giovamenti inequivocabili da questa nuova avventura. Di pari passo arrivano i successi nei campionati di categoria, che vedendolo assoluto protagonista, fanno facilmente comprendere agli addetti ai lavori di essere di fronte a molto più di un semplice talento. Le promozioni di categoria sono una semplice conseguenza, tanto che a gennaio, nonostante l'età viene introdotto a pieno titolo nella A1, quella che possiamo considerare, fatte le debite proporzioni con il nostro calcio, la squadra "Primavera" dell'Ajax.

Gol e giocate nei campionati e nelle selezioni di categoria sono solo il primo viatico per far conoscere le qualità di Klaassen in giro per l'Europa. L'occasione principale, infatti, arriva con la prima edizione della Aegon Future Cup, torneo giovanile under 17 organizzato dall'Ajax, ed a cui prendono parte molti dei settori giovanili dei club più importanti del globo. Di fronte ad avversari di estremo valore, Davy dimostra appieno le sue immense ed innate prerogative, che spingono osservatori e giurati ad eleggerlo quasi unanimemente quale miglior giocatore in assoluto della competizione. A farne le spese, per inciso, è stato il Milan, la cui difesa è stata bucata per ben due volte da questo progetto di fuoriclasse.

Si tratta di un numero 10 atipico, come abbiamo già avuto maniera di descrivere. Le assolute ed indiscutibili qualità tecniche, fanno il paio con una sagacia e sapienza tattica tipica di un lavoro di cesello fatto alla grande da parte dei tecnici che hanno avuto la fortuna di allevarlo. Non è raro osservarlo scalare in posizioni più arretrate in copertura dei compagni, senza peraltro diminuire di una virgola il livello di rendimento, che permane elevatissimo.

Nella fase offensiva, ovviamente, osserviamo le prerogative migliori del gioco di Klaassen. Piedi raffinatissimi, eleganza estrema, tanto da far sembrare che danzi con il pallone tra i piedi, sopperiscono ad una velocità non troppo elevata. Una visione di gioco assolutamente fuori dal comune completa il quadro, dando forma ad uno dei prospetti più interessanti di tutto il panorama europeo.

Superfluo suggerire di scommettere su di lui.

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