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Coutinho e i suoi fratelli, ecco la top ten del '92 [VIDEO]

di Gianluigi Longari
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No, non stiamo parlando di vino, anche se il discorso alla base di questo excursus, potrebbe essere assimilabile anche ad una rassegna di sommellier. Basti pensare all'etimologia della parola, quel chiaro riferimento alla dea Venus (Venere), all'amore, dunque, nei confronti di quello che è uno dei più grandi piaceri della nostra cultura.

Amore, piacere, tutti termini assimilabili anche al nostro sport preferito, e gli appassionati più ferventi lo sanno perfettamente. Allo stesso modo, come per quanto concerne le vendemmie, anche nel calcio alcune annate assumono contorni particolari, quasi magici, al punto da far lecitamente ritenere di essere state baciate dalla buona vena del leggendario dio del pallone.
Pensiamo a Ronaldo, a Shevchenko, a Totti, a Nesta, a Van Nistelrooy, a Vieira; schiera assoluta di campioni senza tempo, tutti accomunati dall'anno di nascita: il 1976. Assurdo, ma non casuale, tanto che la storia potrebbe presto ripetersi, regalando a tutti gli appassionati una sequela di talenti straordinari destinati a scrivere pagine di calcio importantissime, negli anni a seguire.

Parliamo del 1992, anno del celeberrimo trattato di Maastricht, certo, ma come stiamo per scoprire, snodo fondamentale anche per milioni di amanti del football.

Cominciamo, manco a dirlo, dal giocatore che più di altri potrà regalare emozioni al pubblico italiano, non foss'altro perché il suo destino, dalla prossima stagione, verrà legato alle maglie nerazzurre dell'Inter. Parliamo di Philipe Coutinho, e non lo scopriamo certo noi. Dribbling funambolico, visione di gioco superba, accelerazioni squassanti ed un fisico in evoluzione, sono solo alcune delle doti che interisti e non, sperano di poter ammirare a partire dal prossimo campionato. Classico numero 10, ha vestito la prestigiosa maglia della Seleçao in tutte le nazionali giovanili, è stato soffiato ad una ricchissima e spietata concorrenza (leggi Real Madrid); molta della credibilità internazionale del nostro calcio, passerà anche dai suoi piedi.

Proseguiamo con un altro talento verdeoro, questa volta Paulista. Si tratta di Neymar, talento allo stato puro in forza al Santos. Fisico esile, ma qualità che lascia senza fiato. È stato spesso assimilato a Robinho, ma promette di diventare molto più incisivo dell'ex Real Madrid. La conferma sta nella sua valutazione astronomica: per meno di 30 milioni, non si inizia nemmeno a discutere. Dalla Spagna ci stanno pensando su.

Altro brasiliano di nascita, ma portoghese d'adozione, è invece Alipio Duarte Brandao. Jorge Mendes se l'è già accaparrato, scommettendo su di lui come futuro Cristiano Ronaldo. D'altra parte, giocate, classe e rapidità sono le stesse. Probabilmente il giocatore più spettacolare (e fumoso) del lotto. Faccia fede il suo club di appartenenza: il Real Madrid. Nessuno spazio per sogni italiani, dunque.

Chi l'Italia la vedrà sicuramente, è invece Marco Fossati. Il baby regista dell'Inter sembra davvero un clone di Pirlo. Buona mobilità, discreta interdizione, ma visione di gioco e qualità da primo della classe. È stato la conferma più piacevole del recente mondiale Under 17, nonostante il rigore decisivo fallito. Perfetto organizzatore e tessitore della manovra, accomuna tutte le caratteristiche del classico leader silenzioso: fa parlare il campo, e i suoi piedi fanno cantare il pallone. Il suo contratto con i nerazzurri è in fase di rinnovo, le tentazioni straniere non mancano, speriamo resti da noi.

Pochissimo da aggiungere, invece, per quanto concerne Jack Wilshere. Talentuosissimo mancino di scuola Arsenal, è uno dei pupilli di Wenger, tanto da avere alle spalle già il debutto in Champions League. Fenomeno.

Altro fiore del florido vivaio dei Gunners, è poi Oguzhan Özyakup. Wenger se lo è saggiamente assicurato prelevandolo dalle giovanili dell'AZ Alkmaar. È un talento assoluto, uno dei fiori all'occhiello del futuro del calcio olandese. Ala vecchio stampo con giocate da trequartista. Gran colpo.

Di Luc Castagnois abbiamo già parlato qualche mese fa, a completare il tridente Orange con gli ultimi due protagonisti, c'è invece il funambolico Shabir Isoufi. Rapidissimo esterno scuola Feyenoord, è considerato in patria il nuovo Marc Overmars. Responsabilità non da poco, ma la stoffa è egualmente pregiata.

Altro paragone non da poco, è quello in cui si è esposto chi ha avuto la fortuna di veder giocare il serbo Filip Djuricic. Acquistato dall'Herenveen, ma accostato anche al Manchester United, è considerato il Cruijff dei Balcani. Accostamento forse eccessivo, ma sicuramente indice di personalità e talento ben oltre la soglia del comune.

Chiudiamo la top ten, inevitabilmente, con un potenziale fuoriclasse proveniente dalla patria di Maradona. Per una volta, il crack in questione si libera dalla scomoda etichetta di futuro Pibe, potendo contare su caratteristiche di altro tipo. Parliamo di Erik Lamela, scuola River Plate, nato a Florida, proprio come quell'Hernan Crespo che ruolo, tecnica e fisico ricordano tanto. Già nel giro della prima squadra, è balzato agli onori delle cronache per un fantastico gol in "rabona", ha su di sé gli occhi di tutto il calcio che conta.

Prendete appunti, e se non li conoscete, documentatevi al più presto. Questi 10 ragazzi terribili hanno il destino e la carriera segnata dall'inequivocabile stimmate del fuoriclasse, chi li se li accaparra è pronto per costruire un futuro scintillante, e può prepararsi a gustare giocate DOCG. Proprio come il vino migliore che ci sia.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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