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Viva Balotelli il milanista: e se vuoi convertire anche Santon...

di Francesco Letizia
Nato a Novara il 22-11-1985, giornalista presso la redazione di Sportitalia. Da marzo 2007 è Direttore di MilanNews.it: vice-direttore di Tuttomercatoweb.
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Tra un forum ed un newsgroup a tinte rossonere, passando per qualche blog, non si parla d'altro: Balotelli, anzi "Mario" come è già stato confidenzialmente chiamato, è rossonero. Che Mourinho risponda "Allora Pato è interista" poco fa ridere, ecco perchè ha fatto bene a precisare di intendere l'Inter...Nacional, che a Tokyo c'è stato e ci ha vinto (con Pato in campo): in quel caso nulla da eccepire. Balotelli invece del Milan conosce la storia vincente, ne ha ammirato i campioni dall'infanzia, ha potuto festeggiarne i trionfi a livello nazionale, europeo e mondiale: ha vinto "solo" tre coppe dei campioni nella sua vita da tifoso milanista, giusto perchè per tre mesi ha bucato quella del mitico gol di Rijkaard al Benfica, altrimenti sarebbero il doppio di quante ne ha viste il suo Presidente per la sua squadra del cuore. Non male. "Balotelli è milanista" è molto più di una leggenda metropolitana, che gira da diverso tempo nell'ambiente: l'innocente conferma in un contesto tutt'altro che calcistico e dove pensava di essere al riparo da orecchie indiscrete è solo la ciliegina sulla torta. C'è chi dice che Balotelli, circondato da un entourage tutt'altro che sprovveduto, abbia calcolato la sua uscita: è un caso che la notizia filtri in un momento così delicato della sua carriera? Forse. Fino ad oggi di Balotelli si era discusso per il carattere un po' difficile, almeno in campo, per qualche episodio da censurare subito e qualcun'altro compiuto: oggi qualcuno ne mette in discussione persino le qualità calcistiche, sopraffine, troppo per essere relegato in panchina.

A 19 anni già compiuti, da ragazzino delle meraviglie rischi di diventare un incompiuto ed anche chi sembrava anni luce dietro di te, ha messo la freccia: non me ne vogliano i milanisti, ma è il caso di Alberto Paloschi, a mio parere decisamente meno dotato calcisticamente del ragazzo bresciano-ghanese, ma oggi in forte ascesa. Oggi Balotelli vuole diventare grande e non ha più un estimatore incondizionato come Roberto Mancini a guidarlo, ma uno scettico che male maschera l' insofferenza nei suoi confronti: ecco perchè forse, farsi due conti non è poi malvagio. Abiurare la maglia che indossi è più leggero se troppo spesso è coperta dalla tuta d'allenamento e dal giubotto per non prendere freddo in panchina: svestirsi e vedersi tutto rossonero farebbe altro effetto. E' fantacalcio, perchè piuttosto che cederlo al Milan, l'Inter lo regalerebbe al Lumezzane da cui l'ha acquistato anni fa, ma l'idea è suggestiva: perchè Mario farebbe impazzire il pubblico che ha sempre sognato, quello che San Siro lo riempie la domenica opposta a quella di oggi. Saranno mesi decisivi per la carriera di quello sfrontato ragazzo dall'accento bresciano: in estate si può cambiare colori per club, con la speranza di cambiare anche commissario tecnico per affermarsi in Nazionale Maggiore da cui è stato inspiegabilmente ostracizzato in favore di giocatori dall'onesta ma anonima carriera. Viva il nuovo Balotelli, se nuovo sarà, anche non necessariamente in rossonero... E che serva da spunto anche ad un altro amico e compagno che da "nuovo Maldini" ha imboccato, a causa delle scelte del suo tecnico, la strada del "nuovo Pasquale": quel Davide Santon, più forte laterale del Mondo della sua età, ormai diventato la riserva di Chivu ed altri, ma che in rossonero farebbe faville.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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