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Vaciago: "Blanc e Secco non vogliono esonerare Ferrara"

di Redazione TMW.
Fonte: di Luciano Zanardini per Ilsussidiario.net
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© foto di Filippo Gabutti

Mentre nel pomeriggio a Vinovo sono scattate le prime contestazioni con striscioni inequivocabili ("Con le parole il tricolore, ma in campo scendete senza onore"), Ilsussidiario.net ha contattato Guido Vaciago, giornalista di "Tuttosport" e profondo conoscitore dell'ambiente bianconero, per una chiacchierata sul presente e sul futuro della Juventus. Vaciago individua i tre fattori della crisi: gli infortuni che hanno determinato una confusione tattica, il rendimento di Diego e l'assenza di un esterno di difesa.

Guido, la Juve non sta certo attraversando un buon momento, di chi sono secondo te le colpe principali? In un editoriale lunedì abbiamo attribuito gran parte delle responsabilità alla guida tecnica, sei d'accordo con questa analisi?
"Intanto è giusto definirlo un momento di crisi di gioco e di risultati, cioè è una crisi che parte dal gioco (completamente perso) e si riflette sui risultati. Il perché se lo stanno chiedendo anche in sede e a Vinovo".

Qual è, secondo te, la causa scatenante?
"Mi sembra di poter dire che ci sono una concomitanza di fattori. Gli infortuni hanno certamente complicato la vita di Ferrara con continui cambiamenti necessari, che hanno, però, portato confusione nella testa dei giocatori, togliendo anche dei punti di riferimento in un anno nel quale dovevano assimilare un nuovo modello di gioco. In pratica gli infortuni hanno contribuito a determinare una confusione tattica. A questo, poi, si devono aggiungere le difficoltà di ambientamento di Diego: il brasiliano dopo un eccellente avvio di stagione sta soffrendo in seguito al suo infortunio. L'ex Werder Brema non ha dato fin qui un apporto significativo. A causa della confusione tattica sta facendo fatica ad inserirsi. Resta un terzo punto: la mancanza di un esterno sulla corsia destra. Con qualsiasi sistema di gioco Ferrara non ha a disposizione un giocatore che possa fare, alla Maicon per esempio, in maniera eccellente quel ruolo."

Sono stati, quindi, commessi degli errori durante il calciomercato?
"E' stato commesso un errore di valutazione: la società ha puntato molto su Zebina, che, però, sta attraversando l'ennesima stagione costellata da problemi fisici. E Zebina quando è in condizione (non dimentichiamoci che annovera fra i suoi estimatori Ancelotti e Capello) può fare bene il laterale. Adesso alla Juve manca questo tipo di giocatore, anche se sta venendo fuori Caceres. Chissà che non risulti utile una risorsa interna, che non pensavano di avere (era stato preso per fare il centrale)".

Quanto può influire in negativo nella gestione del gruppo, e soprattutto nei momenti difficili, l'assenza di un curriculum da allenatore?
"Spero non incida, perché se no verrebbe intaccata la professionalità dei giocatori. Un professionista deve fare quello che dice il tecnico. Molti sono stati suoi compagni di squadra e lo conoscono come giocatore vincente: le 500 gare in serie A e le sue vittorie dovrebbero bastare".

Di solito nelle situazioni complicate si attinge al bagaglio di esperienza...
"Sì, può incidere. La mancanza di esperienza è un limite, ma può essere anche una risorsa. Può avere, però, il coraggio di fare scelte diverse, cioè l'allenatore giovane può innovare e superare il problema in modo creativo. Se supera il momento di empasse, prende coraggio".

Resta da decidere come gestire al meglio Del Piero...
"Il problema Del Piero si porrà quando sarà al 100% e sarà una vera alternativa. Oggi Del Piero è un'esigenza, perché non ci sono alternative. Lui stesso è consapevole di non essere al massimo, probabilmente lo sarà solo dopo la sosta. Resta, comunque, uno di quei giocatori, che, anche se non è al 100%, può risolvere le partite come quella di sabato".

Le due sconfitte consecutive stanno rischiando di compromettere la stagione, ma la società ha aspettato un giorno per far sentire la sua voce. Le dichiarazioni di Blanc non sono state, forse, troppo tardive?
"No, questa è una caratteristica di Blanc, che non parla quasi mai a caldo. Preferisco un presidente che riflette tutta la notte prima di parlare, almeno so che quando si esprime dice una cosa coerente con il suo pensiero".

Io resto dell'idea che la società ha già pensato anche al suo sostituto perché non può giustificare, a dicembre, il possibile fallimento di una stagione soprattutto per quanto riguarda l'obiettivo terza stella.
"Le gare con l'Inter e con il Bayern possono rilanciare o sgretolare la stagione. Undici punti in campionato non si recuperano perché una sconfitta creerebbe dei danni alla squadra. I dirigenti non hanno pensato all'ipotesi di una doppia sconfitta così come i giocatori che non hanno nessun tipo di alibi. Secondo me i dirigenti sono stati sinceri nel confermare Ferrara. Poi tutto dipende da cosa succede in queste due partite: se arrivano due sconfitte, il 9 dicembre potrebbe esserci una lunga riunione in sede. Anche in caso di sconfitta, bisogna comunque valutare come è maturata".

Ferrara, quindi, rischia il posto?
"La società sa che le responsabilità non sono solo di Ferrara, ma anche dei giocatori che si sono espressi al di sotto del loro rendimento. A Blanc e Secco è costato molto l'esonero dello scorso anno di Ranieri e sicuramente non vogliono prendere in considerazione l'ipotesi di ripetere l'operazione".

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