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Serie A, Inter-Palermo 5-3

di Francesco Caputo
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© foto di Filippo Gabutti

L'accoglienza da libro Cuore per Walter Zenga, è solo la copertina di una serata dagli effetti speciali. Inter - Palermo finisce 5 a 3 , fiera del gol inaugurata indirettamente dall'esordiente Cristian Melinte, rumeno classe '88, che al sesto minuto iterrompe così il balletto di Balotelli in area. Non il miglior biglietto da visita. Un Peccato di gioventù ben più grave del muso che SuperMario mette ad Eto'o, per la battuta del calcio di rigore. Poche chiacchiere: il camerunense spedisce alle spalle di Sirigu il quarto gol personale in stagione, e trova anche il tempo di chiarire con Balotelli, a mò di fratello maggiore. E' solo il prologo, anche se il Palermo, nei continui ribaltamenti di fronte, tra tiri da fuori e incontri ravvicinati, riesce a sporcare i guanti di Julio Cesar, chiamato al 17esimo, alla risposta bassa sul destro velenoso di Simplicio. La buona impressione destata dai rosanero in fase di manovra, non bilancia però, il tremebondo assetto difensivo, che con Migliaccio sul centrosinistra, non può pensare di contenere la verve di Samuel Eto'o, capace di far sembrare la linea di fondo una specie di prateria, con GoJan che interrompe l'allegra scorrazzata, chiamando in causa i riflessi di Sìrigu, custode sempre più affidabile. Ad aiutare il 22enne portiere sardo, poi, ci pensa anche Balotelli, che i colpi di testa da prima pagina, almeno inizialmente, li riserva all'accezione caratteriale del termine. La risposta siciliana, finchè la barca resta a galla, è affidata all'abilità balistica di Miccoli, e a qualche recriminazione per un contatto abbastanza sospetto in area tra Kjaer e Samuèl. Quando però l'Inter preme sull'acceleratore, neanche si contano le occasioni collezionate nel giro di tre minuti, a partire dalla mezz'ora. Due interventi di Sìrigu sul primo palo, su Eto'o prima e Maicon poi, intervallati da una proiezione offensiva sull'asse Stankovic-Cambiasso, fanno da preludio all'inevitabile, che si manifesta sotto forma di calcio d'angolo: al 34esimo, Balotelli il colpo di testa lo imbrocca, e stavolta non nel senso lato. Intervenire è impossibile anche per il portiere rosanero, fin lì impeccabile.

Sotto due a zero, il Palermo avrebbe anche l'occasione immediata di rimettere tutto in discussione, se non fosse per l'errore di Cavani a due metri dalla porta, regalo che a questa Inter, sarebbe meglio non fare. Il primo tempo più prepotente dell'anno, ha ancora due sorprese in serbo: la prima, la confeziona la difesa ospite al 42esimo, macchiando la prova di Sìrigu con un difetto di comprensione tra il portiere e Kjaer, sfociato nella zuccata di Cambiasso, accompagnata in rete da Balotelli. Doppietta personale e terzo centro in campionato per SuperMario, che ci mette lo zampino, e che zampino, anche un minuto dopo, bevendosi la retroguardia avversaria e appoggiando sui piedi di Eto'o il pallone del quattro a zero. Squadre al riposo e discorso apparentemente chiuso, almeno a giudicare dalla leggerezza con cui Cordoba si lascia abbattere, a inizio ripresa, da un Miccoli che, su lancio di Simplicio, controlla e scavalca Julio Cesar, scagliando in rete il primo gol in carriera contro l'Inter. Tra i nerazzurri, Milito rimette piede in campo quasi un mese dopo, rilevando un Balotelli esausto, ma la fastidiosa sensazione di aver staccato la spina, si impadronisce del Meazza quando, al 61 esimo, Cassani, scattato bene sulla destra, offre un cross rasoterra al neo entrato Habel Hernandez, che il diciannovenne uruguaiano deve solo appoggiare in rete. Vantaggio dimezzato in un quarto d'ora: più di un campanello d'allarme, visto che la manovra nerazzurra, perfetta nei primi 45 minuti, si inceppa sul più bello, con Milito che sfiora il palo al 20esimo e Miccoli che, un minuto dopo, si incunea nella difesa avversaria, ben assistito ancora da Cassani, beffando sul palo lungo un Julio Cesar che, incredibilmente, raccoglie dal sacco il terzo pallone nel giro di venti minuti. L'Inter perde per infortunio anche Samuel Eto'o, rilevato da Thiago Motta, al rientro come Milito: ed è proprio il centrocampista ex Genoa, a dieci dal termine, a tentare di alleggerire la pressione, senza comunque nuocere al Palermo. Fa decisamente più male, all'82esimo, l'iniziativa di Maicon sulla destra, che si beve Pastore e deposita sui piedi di Diego Milito, il più prezioso degli assist: rentro con gol, il sesto in campionato, per l'attaccante argentino, che chiude così un match incredibile. L'Inter ricaccia a -4 la Juventus. Il Palermo, che al 90esimo trova ancora la forza di reagire, ferma a tre la striscia di vittorie consecutive. Mani vuote, ma testa altissima.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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