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Mario Fernandes, un altro Lucio per Mou

di Gianluigi Longari
E' una rubrica in cui presenterò le migliori realtà del calcio giovanile di ogni angolo del Mondo. Appuntamento settimanale
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Porto Alegre, Inter e Bayern Monaco. Una città brasiliana e due squadre europee apparentemente slegate tra loro, se non per la presenza del quasi omonimo Internacional in terra verdeoro, ma che dopo la storia che andiamo a proporvi questa settimana potrebbero invece rappresentare il teatro ed i protagonisti di una sfida di mercato (quelle che piacciono a noi), per uno dei sicuri protagonisti del calcio mondiale dei prossimi tre lustri.

Flashback. Era il 10 luglio di quest'anno, il giorno del raduno dell'Inter, quando Josè Mourinho, ancora lontano dall'essere alla guida della corazzata fornita da Moratti e soci a fine estate, si esprimeva in questi termini riguardo all'esigenza di acquistare un difensore centrale: "I difensori centrali pare che saranno quelli dello scorso anno. Volevo giocare più alto in difesa, con capacità di impostazione da dietro: se non arriva un difensore capace di farlo, non giocherò così".

Nemmeno una settimana dopo, il 16 luglio per la precisione, sbarcava a Milano uno dei più forti interpreti di quel tipo di calcio descritto da Mourinho, Lucimar da Silva Ferreira, al secolo Lucio, soffiato dall'Inter ad un ben poco lungimirante (visti i rendimenti del giocatore a Milano, e della difesa della squadra bavarese) Bayern Monaco.
A quasi quattro mesi di distanza, e ad una settimana dalla prestazione monstre del capitano della Seleçao a Kiev, è possibile affermare che nelle idee di Mourinho quel tipo di giocatore: uno che sia più regista arretrato che stopper, un muro in grado di fermare l'azione avversaria ma allo stesso tempo di farla ripartire sia con aperture di gioco che con incursioni solitarie, sia pressoché indispensabile.

Ed è proprio da qui che parte la storia del protagonista di questa settimana, che del numero 6 nerazzurro sembra qualcosa in più di un semplice alter ego.
Mario Figueira Fernandes nasce il 19 settembre del 1990 a Sao Caetano do Sul, cittadina dell'area metropolitana di San Paolo. È proprio nella squadra della sua città, il Sao Caetano, che il ragazzo inizia la sua parabola calcistica, alimentata dagli exploit (peraltro mai più ripetuti) del suo club di appartenenza, che nel 2004 tocca il punto più alto della sua storia arrivando a conquistare il primo Paulistao della loro storia.
In quegli anni il nostro protagonista è poco più che un bambino, ma un fisico già sviluppato, ed una qualità tecnica quantomeno inusuale per un difensore, gli permettono di proseguire il suo importante processo di sviluppo con i tecnici del settore giovanile degli Azulao, fino a diventarne a pieno titolo uno dei prospetti di maggior valore.
E' proprio nel contesto di un torneo Under 20, che vede Mario (spesso in Brasile è chiamato solo così) imporsi come leader indiscusso della sua squadra, che il Gremio di Porto Alegre decide di scommettere ed investire su di lui.

Si apre qui una delle pagine più difficili della carriera ma soprattutto della vita di Mario Fernandes, che, sconvolto dalle continue pressioni ad accettare il trasferimento da parte di uomini d'affari senza scrupoli, disposti a tutto pur di guadagnare qualche Reais in più; qualche giorno dopo la firma... decide di volatilizzarsi.
Proprio così, scompare nel nulla per circa una settimana, gettando nel più totale sconforto amici e familiari, tanto da essere spinti a contattare la polizia e la squadra omicidi per arrivare a rinvenire qualche notizia del ragazzo.
La svolta si ha nel quarto giorno di sparizione di Mario, quando una telecamera di servizio lo individua in località Florianopolis, ponendo fine all'allarme che si era creato.
È duro ma efficace il lavoro di ricostruzione mentale da parte degli psicologi che si occupano del suo caso. Mario ritorna ad avere piena coscienza delle sue immense capacità, e riprende a sfruttarle al meglio anche nel corso della sua nuova avventura professionale.
In pochi mesi si impone anche nel Gremio (guarda caso l'altra squadra della città in cui anche Lucio aveva mosso i primi passi) fino a divenire titolare fisso, ed elemento imprescindibile dei Mosqueteiros.

Tra le file dei Tricolor, Mario si destreggia tra la zona centrale della difesa e la fascia destra dello stesso reparto, lasciando a bocca aperta diversi osservatori per la grande duttilità di impiego e costanza di rendimento che viene mantenuta pressochè inalterata in entrambe le posizioni.
Diversi sono i club europei che iniziano a bussare al Tricolòr Gaucho per cercare di ottenere una via prioritaria, o almeno un'opzione per l'acquisto di Mario. Tra i più attivi, manco a dirlo, sono gli scout di Bayern Monaco, probabilmente pentiti per la sconsiderata rinuncia a Lucio, ed Inter, che invece sembrano non vedere l'ora di mettere a disposizione di Mourinho un giocatore che ha tutto per ripercorrere le orme del capitano della Selecao.

Dotato di gran fisico, 189 cm per 77 kg, Mario Fernandes utilizza il suo strapotere atletico non solo per interrompere le avanzate avversarie, ma anche per efficaci ripartenze in velocità, supportate da qualità tecniche di primo piano per il ruolo che ricopre. È anche per questo che Mister Paulo Autuori ha cercato di scucirlo dalla zona centrale nei momenti di esigenza, ritagliandogli una collocazione sulla fascia destra che più che rappresentare lo sviluppo della sua carriera, contribuirà sicuramente a migliorare ulteriormente il livello delle sortite offensive palla al piede che ama concedersi, tagliando letteralmente in due la squadra avversaria, alla quale difficilmente concede il tempo di ricomporsi.
I punti deboli, pressoché atavici per i difensori di questa matrice, riguardano i cali di concentrazione che un'interpretazione tanto dispendiosa di un ruolo simile comportano. Nulla di irrimediabile, ovviamente, ma sicuramente un aspetto che necessiterà di essere affrontato con la giusta dovizia di tempo, sacrificio e lavoro.

Talento sicuramente già pronto per il calcio del vecchio continente. Le ultime notizie danno l'Inter praticamente ad un passo dalla conclusione di un affare già quasi definito. Ad Appiano, Mario troverebbe oltre a Lucio, appunto, anche un maestro dell'impostazione difensiva come Josè Mourinho, che potrebbe sicuramente rappresentare l'ultimo step nella crescita di questo prospetto che ha tutte le carte in regola per scrivere pagine di calcio davvero importanti negli anni a venire.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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