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Le due sponde del Tevere

di Alessio Calfapietra
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Se Atene piange, Sparta non ride, recita il vecchio adagio. Questa volta ci spostiamo dalla Grecia ad una città altrettanto ricca di storia, Roma, e modifichiamo il detto in senso moderno. Se la Roma piange, la Lazio sorride a 32 denti. La vittoria in Supercoppa si accompagna dolcemente alla conquista della Coppa Italia dello scorso campionato, ponendosi in sintonia con la linea dettata da Claudio Lotito nell'ormai lontano 2004. Contenimento dei costi (a dispetto delle lamentele dei big di turno) e potenziamento progressivo della squadra. Passo dopo passo, la Lazio si è collocata in una posizione di medio cabotaggio, con annessi exploit come la partecipazione alla Champions e, per converso, scivoloni verso il basso come il deludente torneo dell'anno passato. E, da ultimo, due coppe conquistate in due mesi e Lotito che si sfrega giustamente le mani per i risultati ottenuti. Con la sagacia tattica di Ballardini, l'esperienza di Cruz e Matuzalem a tempo pieno, poi, ogni ulteriore volo pindarico potrebbe rivelarsi lecito. I tre grandi esclusi della rosa biancceleste, Pandev, Ledesma e De Silvestri, non vogliono sentirsi addosso il ruolo di "danno collaterale" nel grande progetto che ha visto la luce dopo la caduta del colosso, mai come in questo caso dai piedi d'argilla, appartenuto a Cragnotti. La loro situazione andrà risolta al più presto per non far perdere tempo e soldi alle due parti in causa. Dall'altra parte del Cupolone, la Roma saluta con i fazzoletti la partenza di Alberto Aquilani verso Liverpool. La dirigenza si è palesemente contraddetta, quando ha più volte dichiarato l'incedibilità a lungo termine del centrocampista azzurro. Per quanto la proprietà abbia voluto rimandare questo doloroso addio (forse non l'unico) e farlo digerire ai tifosi, l'evidenza della perdita in termini tecnici che subisce l'organico di Spalletti è forte. Aquilani, al massimo delle condizioni fisiche, può essere conteggiato tra i migliori centrocampisti d'Europa.

Nelle sue vene scorre sangue giallorosso, merce che come dicono i bene informati non è in vendita, nemmeno in qualche possibile sostituto, da acquistare o già pronto in casa, che riecheggi le caratteristiche di Aquilani. La situazione societaria resta da decifrare, e la recentissima notizia di un interesse da parte dell'oligarca russo Mikhail Prokhorov è ancora tutta da verificare, nella speranza che non si ripeta la vicenda Fioranelli (dallo stesso Lotito definita "più di un bluff) o, per rimanere alla provenienza geografica dell'interessato, alla ormai celebre Nafta Mosca. La Roma al momento può contare su una rosa competitiva, la stessa dello scorso anno eccettuato Aquilani (che ha comunque giocato poco), con la grande speranza Guberti e la conferma dell'ormai certezza Marco Motta. Il nocchiero delle vittorie è sempre lo stesso, Luciano Spalletti: c'è comunque da stare tranquilli, ed aspettare novità per quanto riguarda Burdisso e Negredo (terribile il precedente spagnolo di Javi Moreno) e la tanto celebrata stanza dei bottoni. Mourinho ha subìto la sua prima grande sconfitta nel calcio italiano, una sconfitta senza possibilità di replica perchè la Lazio ha sollevato la Supercoppa al cielo di Pechino. L'ha accettata con apparente tranquillità, ben sapendo che il patrimonio di occasioni gettate al vento da Muntari ed Eto'o, per non parlare di Stankovic, presto si tramuterà in moneta sonante da riscuotere al banco della serie A. In cuor suo, il portoghese confida che Moratti possa portargli in regalo il tanto richiesto trequartista: la scelta è ristretta a pochi nomi, pochi veramente arrivabili e ancor meno degni di essere definiti appetibili. Il Milan ha finalmente portato a termine la caccia all'attaccante, ingaggiando curiosamente un giocatore che si fa soprannominare "il cacciatore", il grande vuoto nel reparto offensivo è ora colmato ed alla luce della conferma di Pirlo ed il ventilato arrivo di denaro fresco dal petroliere Taci che ha lasciato sul più bello il Bologna, potrebbe portare qualche altro rinforzo a Leonardo, come per esempio un fluidificante, un centrocampista, o una punta di scorta. In queste ultime ore la Juventus, dopo aver accolto Caceres e confermato Poulsen, sta cedendo Cristiano Zanetti alla Fiorentina. Un mediano affidabile per lo scacchiere di Prandelli proiettato al superamento dello Sporting Lisbona. La mossa da scacco matto, giunta al termine di una febbrile ricerca ai quattro angoli del mondo, è la scelta di un prodotto del vivaio viola. Come dire: avere la soluzione in casa, ma ricorrervi soltanto dopo tredici anni.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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