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...con Juary

di Fabrizio Zorzoli
Intervista realizzata da Raffaella Bon
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Volto di un Avellino vincente negli anni '80, quando il terremoto sconvolse l'Irpinia. Simbolo di un Inter poco vincente ma soprattutto Campione d'Europa con il Porto il 27 Maggio 1987. Jorge Juary in Italia è di casa. La sua vita, i suoi sogni e i suoi progetti. Oggi opinionista televisivo per il calcio brasiliano su Sportitalia.

Lei è stato campione d'Europa con il Porto, la squadra di quest'anno può vincere nuovamente?
"Per quello che ha fatto contro il Manchester, penso che possa arrivare almeno in finale. E' una buona squadra"

La vede favorita anche vincere il titolo?"
"No, non la vedo come favorita. Nel mio Porto arrivammo in finale e vincemmo la Coppa, ma mon eravamo i favoriti"

Cosa si ricorda di quella vittoria?
"Per noi fu una soddisfazione incredibile. Era l'ultima occasione per rendere bellissima la nostra storia calcistica in Portogallo e forse anche in Europa"

Lei è stato anche giocatore dell'Inter, quali differenze nota tra la sua Inter e quella attuale?
"Quella attuale è un pò più completa rispetto alla nostra. E' veramente una squadra eccezionale"

Cosa pensa di Mourinho?
"E' l'allenatore numero uno, è straordinario. Non sono nè l'avvocato, nè l'amico di Mourinho e non lo conosco personalmente, ma è un grandissimo tecnico"

Del fatto che, arrivato in Italia, ha cominciato a fare polemiche, cosa pensa?
"Lui ha il suo temperamento e il suo carattere. Quello che mi piace di lui è che ha una sola faccia e che dice quello che pensa. Fuori dal campo secondo me è una persona grandissima, un grande amico del quale fidarsi"

Lo scudetto è già dell'Inter?
"Sì, ormai il campionato è finito... (ride, ndr). L'Inter ha lo scudetto in tasca"

Cosa manca all'Inter per vincere anche in Europa?
"Manca qualcosa ad Ibrahimovic in campo internazionale. Nel campionato italiano è straordinario, mentre in Champions ha più difficoltà. Se comincerà a rendere di più anche in Europa, l'Inter sarà sempre la favorita per il titolto"

Vede differenze tra l'Inter di Mourinho e quella di Mancini?
"Mancini ha fatto un lavoro straordinario nell'Inter, ma forse l'Inter di Mourinho è più concreta e ha in panchina il vice Beppe Baresi che ha un carisma speciale ed è un grande amico mio"

Cosa pensa dell'Avellino?
"Siamo i Lupi e siamo abituati a soffrire. Speriamo di raggiungere la salvezza, anche se è molto difficile. Ma finchè la matematica non ci condanna, crediamo sempre nella salvezza"

Qual è il suo ricordo più bello e quello più brutto del calcio?
"Ho tanti ricordi, belli e brutti. Quello che è successo ormai è passato e bisogna guardare avanti, ma i ricordi più belli cerco di riviverli giorno dopo giorno"

Chi vincerà il campionato Paulista?
"Io tifo Santos perchè è la mia squadra del cuore. Sono nato lì come calciatore, ma non credo che abbia possibilità di vincere il campionato. Sarà una lotta tra San Paolo e Palmeiras"

Quali giocatori consiglia per il mercato?
"Ora è un pò presto perchè tutti questi giovani che stanno venendo fuori in San Paolo, Palmeiras e Corinthians devono ancora maturare e fare tanta strada, perchè non è facile venire adesso in Italia o in Europa per giocatori sotto i vent'anni. Io arrivai in Italia a 21 anni e soffrii parecchio".

Si parla tanto di Miranda del San Paolo, che giocatore è?
"E' bravo, è bel difensore centrale che mi piace molto. E' nel momento giusto per venire in Europa e ha la possibilità di fare grandi, se verrà in Italia"

Cosa pensa di Adriano?
"Penso qualcosa che potrebbe non piacere a qualcuno, ma io sono sincero e dico che per quello che guadagna lui, per l'importanza che ha oggi nel calcio mondiale e nell'Inter, certe cose non le può fare. Deve prima di tutto comportarsi da uomo, e lui in questo momento non lo sta facendo. Si comporta come un bambino. Viziato"

L'Inter deve perdonarlo oppure no?
"Credo che ognuno deve prendersi le proprie responsabilità. Se l'Inter ritiene corretto perdonarlo, è perchè Moratti ha fatto un grosso investimento su Adriano, che se mette a posto la testa, senza dubbio diventa uno dei giocatori più forti in Europa"

Adriano non ha retto la pressione di una città come Milano, secondo lei?
"Forse lui non ha retto le notti di Milano (ride, ndr). Adesso si è abituato alla notte di Rio de Janeiro"

Non è ancora tornato nella sua squadra, si ricorda un altro episodio simile accaduto nel periodo in cui giocava?
"No, assolutamente. Noi prima di tutto eravamo degli uomini, poi dei calciatori. Adriano è depresso e guadagna dei miliardi, ma allora come deve essere un padre di famiglia che guadagna mille euro al mese e ha due-tre figli da sfamare? Deve siucidarsi?"

Come sta vedendo Ronaldo?
"Sta recuperando bene e mi fa piacere. Deve perdere ancora tre-quattro chili, ma lui è uno che il calcio lo conosce bene e sa fare gol. Vederlo così nel Corinthians fa veramente piacere, ma solo Dio sa se potrà tornare ad essere il Fenomeno ed il numero uno al mondo"

Ha fatto bene ad andar via dall'Italia e tornare in Brasile?
"Lui ha cercato un posto dove la gente aveva ancora fiducia in lui, cosa che purtroppo qui ha perso. E' arrivato al Corinthians, ha trovato una società che ha avuto la pazienza di recuperarlo ed aspettarlo e ha trovato della gente veramente straordinaria. C'è un clima speciale attorno a squadra, tifosi, società e lui ne ha tratto beneficio. Lo vedo rigenerato".

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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