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...con Bellusci

di Andrea Lolli
Fonte: Intervista realizzata da Raffaella Bon
"Determinato a ritagliarmi uno spazio"
Foto
© foto di Giacomo Morini

Giuseppe Bellusci ha vissuto dalla panchina la grande vittoria del suo Catania contro la Juventus ed ai nostri microfoni, oltre a parlarci della partita, ci racconta tanto di sè a livello calcistico e non.

Cosa si prova a battere la Juventus?
"Niente di particolare, è stata una partita come le altre, ci servivano tre punti. Juventus, Livorno o Chievo sempre tre punti valeva, magari ha dato un po' più di morale, ma vale esattamente quanto un altro successo".

Merito vostro o demerito della Juventus?
"Merito nostro, senz'altro. Abbiamo preparato la partita alla grande, benissimo, curata sotto ogni aspetto. Sapevamo quasi tutto di loro".

Hai visto una Juventus in crisi?
"Penso di sì, che non sta bene è evidente. Cinque sconfitte in sei gare dicono che c'è qualcosa che non va, ma non posso essere io a giudicare".

Come sta andando a Catania a livello personale visto che ci sono voci di mercato che ti riguardano?
"A Catania sta andando bene, sto crescendo molto. Spero di trovare ancora maggiore spazio, ma finché arriva il risultato è giusto che giochi chi fa bene e più in generale che tutti diano una mano. Il mercato non m'interessa, non mi distrae: ho un procuratore capace che se ne occupa quando serve".

Come hai iniziato a giocare a calcio?
"Da bambino, avevo cinque o sei anni e giocavo per strada a Trebisacce, il paesino calabrese di cui sono originario, con gli amici. Era l'unico divertimento".

Ricordi il tuo esordio in A?
"Ricordo benissimo, era Ascoli-Palermo, sono entrato dopo tre minuti per Di Biagio. Fu un'emozione indescrivibile, vincemmo 3-2".

Il tuo mito calcistico?
"Fabio Cannavaro: ho cambiato la maglia con lui, abbiamo lo stesso procuratore e spero di ripercorrerne le orme".

La tua squadra del cuore?
"L'Ascoli".

Quali allenatori ti hanno dato di più e quali meno?
"Ogni allenatore mi ha lasciato qualcosa e quello che mi ha dato di più me è Colomba. Con Di Costanzo, invece, non c'era un gran feeling".

La volta in cui sei stato più felice e quella meno?
"La partita più felice quella del mio rilancio in B dopo un periodo in disparte, Ascoli-Empoli. Abbiamo battuto la capolista 1-0 e personalmente ho fatto una grande gara. Poi metto anche il derby vinto con l'Ancona 2-0, mentre la meno felice è a Siena con la maglia del Catania. Abbiamo perso 3-2 ed ero molto deluso, non credevo ai miei occhi".

Se avessi la bacchetta magica, in chi ti vorresti trasformare?
"Spiderman".

Il capriccio che ti sei tolto o ti vorresti togliere?
"Già tolto: la Nazionale Under 21. Da togliere posso dire il primo gol in A".

Una tua qualità e un tuo difetto?
"Una qualità il fatto che sono generoso e di cuore, mentre un difetto è che sono permaloso e lunatico".

Cosa ti fa più paura?
"Nulla".

Le tue manie?
"Musica e Playstation".

Se fossi un cartone animato chi vorresti essere?
"Bart Simpson".

Un libro?
"La ricerca della felicità".

Un film?
"Io sono leggenda, ma anche Toro Scatenato - La storia di Jack La Motta".

Una canzone?
"Vecchio frack".

Lo sbaglio che non rifaresti?
"Non credo di averne fatti così gravi, comunque anche gli sbagli servono a crescere".

Il tuo motto?
"Il rispetto non si chiede, si guadagna".

Cosa vorresti sotto l'albero?
"Una vita felice e tranquilla per famiglia ed amici".

Cosa vorresti regalare ai tuoi tifosi?
"Una bella salvezza, magari vivendola da protagonista al centro della difesa".

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