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Wijnaldum, obiettivo: diventare il nuovo Seedorf

di Francesco Letizia
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La classe dei 1990 avanza: l'ultimo a mettersi in luce alla grande platea della Coppa Uefa è Georginio Wijnaldum, un nome tutt'altro che nuovo per gli addetti ai lavori da già quasi due anni. Scopriamo insieme chi è questo giovane talento olandese che gioca nel Feyenoord e che irromperà ben presto anche nella nazionale Oranje.

Georginio Wijnaldum nasce a Rotterdam (Olanda) l'11 novembre 1990 da una famiglia originaria dell'ex colonia del Suriname, come tanti campioni della Nazionale Oranje di ieri ed oggi, da Ruud Gullit a Clarence Seedorf. Avvicinatosi al calcio all'età di sette anni, entra ben presto a far parte del settore giovanile del club più antico della città e di tutto il calcio olandese, il 120ennale Sparta Rotterdam.

A quattordici anni, nel 2004, il grande salto: il talentuoso Georginio, di cui si dice un gran bene già a livello giovanile, passa ai più titolati cugini del Feyenoord, uno dei settori giovanili più apprezzati dell'Eredivisie. Il suo passaggio al De Kuip è la svolta decisiva per la sua carriera: oltre ai diversi tornei europei in cui riesce a mettersi in luce, nel giro di un anno Wijnaldum inizia ad affacciarsi con prepotenza verso la prima squadra allenata dal più anziano dei fratelli Koeman, Erwin.

Ed è proprio grazie ad Erwin Koeman che il giovanissimo centrocampista assaggia per la prima volta il calcio professionistico: a gennaio del 2007, il tecnico lo include nella lista dei convocati per l'Efes Pilsen Cup, un torneo a cui la squadra olandese partecipa in Turchia in vista della preparazioni invernale per la seconda parte di stagione.

L'esordio è entusiasmante, tanto da suscitare un non indifferente tam tam mediatico sul nome di Georginio tra i tifosi del Feyenoord e non solo: la stagione disastrosa, la prima che vedrà il club di Rotterdam fuori dall'Europa da 16 anni, e i tanti infortuni e squalifiche che martellano la squadra, aprono la grande chanche per quello che sarebbe diventato, a 16 anni e 148 giorni, il più giovane esordiente della storia del Club.

E' l'8 aprile 2007 quando proprio al De Kuip, il Feyenoord prende una clamorosa ripassata (0-4) dal Groningen di Lovrè e van de Laak, entrambi autori di una doppietta: Wijnaldum, che gioca 90 minuti grazie alle assenze di Drenthe ed Hofs, viene però nominato migliore dei suoi da tutta la stampa olandese. E' nata una stella, ma in un'annata così complicata è necessario gestirla: il giovanissimo va in campo per altre due volte nelle successive gare, trovando una buona continuità di rendimento nonostante i risultati negativi della squadra.

Nell'estate del 2007, sulla panchina torna a sedersi Bert van Marwijk, l'artefice del successo in Uefa del 2002: i risultati migliorano, il Feyenoord a fine stagione vince anche la KNVB Cup e Wijnaldum gioca però solo qualche scampolo di gara. Il 2 dicembre, arriva anche il primo gol da professionista, nel 6-0 che la squadra di casa rifila all'Heracles. Intanto Wijnaldum inizia a vestire le maglie delle selezioni Oranje giovanili dell'under 17 e under 19.

173 centimetri per 62 chili, Wijnaldum è un classico brevilineo rapidissimo, con tecnica tutt'altro che comune e personalità da vendere: difficile centrarlo con precisione in un ruolo, seppur i suoi esordi siano da esterno sinistro di centrocampo, sostanzialmente quello lasciato libero dal partente Royston Drenthe. Nel tempo ed in diverse occasioni, ha dimostrato però di saper giocare anche a destra, come interno di centrocampo, in posizione più avanzata sulla trequarti, e non è da escludere anche un suo impiego da seconda punta: un giocatore da tutto campo sul fronte offensivo dunque, pronto a creare scompiglio nelle difese avversarie.

Potente e preciso nel suo tiro di destro, straordinariamente veloce nell'uno contro uno secco, ma anche in progressione: buon cross e, nonostante la statura, discreto anche di testa, i suoi difetti principali sono quelli che essenzialmente possono essere perdonati ad un 17enne. In primis, il fisico: i poco più che 60 chili aiutano sì il giocatore ad essere sempre frizzante ed imprevedibile, ma il suo fisico è certamente da riempire ulteriormente in vista di una carriera ad altissimi livelli. L'altro, è l'individualismo, o comunque l'essere innamorato della propria giocata: su questo in casa Feyenoord stanno lavorando moltissimo, proprio per non ricadere nello stesso errore di Drenthe, considerato eccessivamente lezioso da molti a Madrid.

Quest'estate, l'ennesimo cambio sul pino del De Kuip: van Marwijk sostituisce van Basten in nazionale, mentre nella squadra di Rotterdam approda una bandiera storica dell'Heerenveen, quel Gertjan Verbeek che, da difensore prima e da allenatore poi, ha fatto la storia del club biancoblu, che ha saputo trascinare ai vertici dell'Eredivisie.

L'approcio di Verbeek con i giovani è vincente, chiedere ad un certo Klaas Jan Huntelaar per averne conferma: Wijnaldum inizia così la stagione da titolare nel centrocampo della squadra biancorossa sin dalla prima partita contro l'Heracles (una squadra evidentemente nel suo destino). Alla quinta giornata di campionato, sono 434 su 450 disponibili i minuti giocati dalla stellina, a cui vanno aggiunti i 180 del doppio confronto in Uefa contro il Kalmar e i 120 del KNVB Beker contro il Top Oss: un vero e proprio insostituibile, ancor prima di raggiungere la maggiore età.

Il momentaneo picco della carriera di Wijnaldum, qualche giorno fa: nel duro match contro gli svedesi del Kalmar, complice anche una papera del portiere scandinavo, il numero 25 ha insaccato il suo primo gol europeo con un delizioso bolide da fuori area. C'è da giurarci però, che siamo solo all'inizio: nella stagione del Centenario, il Feyenoord ha intenzione di togliersi qualche soddisfazione, e tutto dipenderà dai piedi di Georginio e di Jonathan de Guzman come dai gol delle due vecchie volpi Makaay e Tomasson.

Contrattualmente legato al Feyenoord fino al 2010, è già entrato nel mirino di diversi club, come l'Arsenal ed il Liverpool: se le cessioni di Dirk Kuyt, Ricky Drenthe e Solomon Kalou hanno portato complessivamente nelle casse di Rotterdam ben 36 milioni di euro, c'è il concreto rischio che Wijnaldum da solo possa sfiorare, nei prossimi mercati, la stessa valutazione.

In un calcio che va sempre più verso un gioco di fascia, Georginio, che ricorda un po' il Seedorf prima maniera visto con Ajax e Sampdoria, potrebbe rivelarsi un asso importantissimo: in attesa della consacrazione definitiva, le treccine, proprio come quelle del campione rossonero ad inizio carriera, già ci sono...

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