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TMW A CALDO - Bologna-Lazio, la voce dei protagonisti

di Alessandro Mossini

Eccolo, il Bologna di Arrigoni. Tre reti in 27 minuti, Volpi su punizione e splendida doppietta di Di Vaio, tutto per dire che il Bologna è con il suo tecnico. E lo dimostra con i fatti, con una prestazione tutto cuore, e con gli atteggiamenti, visto che tutta la squadra si fionda su Arrigoni dopo l'1-0, abbracciandolo e strattonandolo fino a commuoverlo. La Lazio prova a riaprire la partita dopo cinque minuti della ripresa con il rientrante Rocchi, subito a segno, ma il Bologna ha gli occhi della tigre e rischia il giusto: quando accade, Antonioli è attento e cementa il 3-1 con cui Arrigoni salva la sua panchina. A furor di popolo. Anzi, di squadra.

BOLOGNA

Tutti gli occhi erano puntati su di lui e il tecnico rossoblù Daniele Arrigoni ha salvato la panchina: "E' normale avere paura e tensione dopo cinque sconfitte ed è chiaro che ho pensato all'ipotesi di essere esonerato, non vivo sulla luna. Per fortuna gli episodi hanno girato subito la partita dalla nostra: dover fare la partita contro la Lazio sarebbe stato un problema perché con la velocità dei loro attaccanti ci avrebbe esposto a rischi in difesa. Per 60 minuti abbiamo avuto un'intensità incredibile in tutte le zone del campo, qualcuno si è addirittura trasformato e non dover difendere un vantaggio risicato nel finale è stato importante. L'esultanza dopo l'1-0 mi ha commosso: sono venuti tutti in panchina e mi hanno praticamente picchiato. Pensavo di piacere alla squadra, ma non fino a questo punto. La scelta di non convocare Marazzina? Nessun litigio. Da quando l'ho messo in discussione mi ha detto che non sente più la mia fiducia: non l'ho più visto allenarsi bene, gli ho voluto mandare un segnale per fargli capire come stanno le cose. Non è una scelta definitiva, anzi, non intendo certo cacciarlo via: spero di inserirlo nuovamente il più presto possibile perché lo ritengo un giocatore importante, ma sono il tecnico e se non vedo determinate cose devo agire".

Prima vittoria in campionato per la presidente Francesca Menarini, diventata la numero uno rossoblù dopo il successo di Milano alla prima giornata: "E' la prima vittoria e sono felicissima: abbiamo fatto una grandissima partita, tutti i giocatori erano motivati, tonici e vogliosi di stare tutti uniti attorno al mister, che dopo il primo gol ha ricevuto un abbraccio straordinario. Arrigoni ha dimostrato di essere un grande allenatore: dopo cinque sconfitte è riuscito a motivare i ragazzi in modo da annientare la capolista. Mihajlovic resta dov'è? Direi proprio di sì. Comunque era la stampa a volere la sua testa, noi abbiamo sempre creduto in Arrigoni e nella sua professionalità ed oggi è arrivata questa grandissima prova corale da parte di tutti quanti. Non so se è la partita della svolta, sicuramente è importante perché ci dà fiducia e voglia di ricominciare: ora speriamo in un altro risultato positivo già domenica a Genova".

Decisiva ai fini della vittoria bolognese la doppietta dell'ex, Marco Di Vaio: "E' stata una prestazione importante, in cui la squadra si è dimostrata compatta e unita dopo due settimane di parole: contro la Lazio sono arrivati i fatti. E' una vittoria per la squadra e per il mister, abbiamo dimostrato che in A possiamo starci e l'abbraccio ad Arrigoni è stato significativo e sincero. C'è unità di intenti, rispetto e stima nei confronti del mister, ora speriamo di continuare a far bene e a ottenere risultati da qui in avanti: credo che la continuità di lavoro con un allenatore possa dare più frutti che svantaggi. Ho segnato due bei gol, è vero, ma le reti arrivano dopo: era fondamentale aiutare la squadra e per fortuna la doppietta è servita. L'esclusione di Marazzina? Non era nell'aria, per noi è un giocatore importante ma il mister ha fatto le sue scelte e vanno rispettate. Comunque c'è tutto il tempo per risolvere le cose".

LAZIO

Per i biancocelesti si presenta in sala stampa solo il tecnico, Delio Rossi: "Abbiamo cominciato a giocare quando era troppo tardi: sicuramente non abbiamo fatto bene e la partita si è messa subito in salita. Non parlerei di Lazio simile a quella dello scorso anno, è solo che abbiamo attaccato la spina troppo tardi e noi non possiamo permettercelo: facciamo bene solo se diamo il massimo su ogni palla. Non è stata una Lazio supponente, non siamo proprio entrati in partita: eravamo i lontani parenti della squadra vista fin qui. La sosta sicuramente non ci ha fatto bene: ora resettiamo tutto e rimettiamoci al lavoro: non eravamo campioni prima, non siamo brocchi adesso".

A bordo campo nel dopopartita aveva rilasciato una breve dichiarazione anche l'attaccante Tommaso Rocchi, subito in gol al rientro: "Sono molto contento di essere tornato in campo, ma tremendamente dispiaciuto per il risultato: ora bisogna solo pensare alla prossima partita, dobbiamo tornare ad essere concentrati e giocare come avevamo fatto fino alla sosta".

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