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Nalis, anche il Chievo sbaglia

di Germano D'Ambrosio
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Il Chievo non è più la società degli 'asini che volano'. Da qualche anno ormai è un club moderno, un'azienda solida, che investe e dice la sua sul mercato. E ogni tanto, inevitabilmente, prende anche dei bidoni. E' il caso di Lilian Nalis, francesone piovuto nel 2002 per rinforzare la mediana clivense con la sua grinta ed il suo senso della posizione. Come dite? C'era già Perrotta? E infatti...

Lilian Nalis nasce il 29 settembre 1971 a Nogent-sur-Marne, un piccolo comune alle porte di Parigi. Inizia a giocare a calcio nelle giovanili dell'Auxerre, ed è in Borgogna che inizia a togliersi le prime soddisfazioni: nel 1991 partecipa alla finale della Coppa Gambardella - prestigiosa competizione francese riservata alle squadre Under 18 -, mentre l'anno successivo vince il Campionato Militare giocando con il CIGA (Centro Istruzione Gendarmi Ausiliari) di Auxerre, corpo nel quale il ragazzo è arruolato. Terminata la naja, Lilian si trasferisce al Caen e finalmente riesce a debuttare in Ligue1: l'esordio è datato 7 agosto 1993, curiosamente proprio contro l'Auxerre. Chiuso nel ruolo di centrocampista centrale da Benoit Cauet, inizialmente Nalis non riesce a trovare moltissimo spazio; quando, l'anno successivo, il futuro interista si accasa al Nantes, sfortunatamente il nostro Lilian è costretto a fermarsi a lungo per un brutto infortunio. Nell'estate del '95 decide dunque di ripartire dalla serie B e firma per lo Stade Lavalloise, dove gli viene concesso un alto minutaggio. Il primo anno gioca addirittura 42 partite, segnando pure quattro gol; nella stagione successiva le marcature diventano otto, su 39 presenze. Acquisita una certa fama da medianaccio goleador, Nalis torna in serie A nel 1997, accettando l'offerta dell'ambizioso Guingamp: qui il ragazzo ha un posto da titolare assicurato, ma (sarà anche per la presenza in rosa della già citata meteora genoana Marquet) a fine stagione il club retrocede in B per un solo punto. Di scendere di categoria Lilian non vuole proprio sentir parlare, e allora firma con il Le Havre, dove nel frattempo si sta affermando un giovanissimo Jean-Alain Boumsong. Anche in questo caso i risultati non sono confortanti: la squadra si salva per un nonnulla dalla retrocessione, ed il nostro centrocampista finisce sul banco degli imputati. Ma lui non si perde d'animo, e in men che non si dica trova un ingaggio con il Bastia: è la svolta della sua carriera, o almeno così sembra. In Corsica il ragazzo resta per tre stagioni, giocando ad ottimi livelli e disputando anche la finale di Coppa di Francia contro il Lorient (persa poi per 1-0). A centrocampo il grintoso e possente Lilian spadroneggia, e fa sentire la sua autorità anche nello spogliatoio: fa da "chioccia" all'ex interista Camara - con l'ausilio di Domoraud, nella stagione 2000/01 - e ad un giovanissimo Nassim Mendil. Poi esplode un certo Micheal Essien, e per Nalis il posto a centrocampo diventa non più così scontato. Sceglie allora di trasferirsi (a parametro zero) in Italia, e un po' a sorpresa firma con il Chievo Verona, attestatosi quinto in campionato l'anno precedente e quindi intenzionato a rafforzare la rosa in vista della Coppa Uefa. La firma sul contratto, della durata di un anno, viene posta il 21 maggio del 2002; il giocatore si presenta a Verona a metà luglio. Sul centrocampista pesa l'eredità di Patrice Grillon, suo connazionale che il Chievo ha acquistato qualche mese prima dallo Chateauroux e che è già tornato in patria - con lo zero alla casella 'presenze' - per poi sparire completamente dalla circolazione. Ma almeno in quanto ad apparizioni in campo, Lilian riuscirà a fare (leggermente) meglio...

L'attenzione dei tifosi del Chievo, in quell'estate del 2002, è concentrata sul prestigioso acquisto di Oliver Bierhoff, che mette in ombra tutti gli altri nuovi arrivi. Tra questi, oltre a Nalis, vale la pena di ricordare anche il promettente svedese Runström (oggi all'Odense), il brasiliano De Paula (che ora girovaga in serie C), ma soprattutto gli ottimi Daniel Andersson, John Mensah e Sergio Pellissier. Insomma, la truppa di Gigi Del Neri è sulla carta più forte di quella che già aveva sbalordito l'anno prima. L'idea del tecnico friulano è di piazzare il centrocampista francese al fianco di Eugenio Corini, equilibrandone così le tendenze offensiviste. Del Neri si dimentica però di un certo Simone Perrotta, giovane di belle speranze che, partendo dalla panchina, piano piano comincia ad imporsi come titolare a suon di preziose giocate. Accade così che, per vedere giocare Nalis in campionato, sia necessario attendere il 17 novembre, quando il francese subentra a Cossato a venti minuti dalla fine della partita contro l'Udinese. Per lui soltanto un cartellino giallo e molto anonimato. Una settimana dopo, rieccolo in campo contro l'Empoli in sostituzione di Marazzina, stavolta per dieci minuti in più: la Gazzetta dello Sport, assegnandogli un 5 in pagella, descrive la sua prestazione come "mezz'ora di pura sofferenza". Del Neri non si arrende, e gli concede un'altra chance contro la Reggina, il 30 novembre: stavolta gioca il secondo tempo per intero, ma al fianco di Perrotta non regala sprazzi indimenticabili. Senza più la Coppa Uefa (dopo l'eliminazione ad opera della Stella Rossa), Nalis si ritaglia almeno in Coppa Italia il suo spazio da titolare: gioca - anche discretamente, va detto - andata e ritorno contro Piacenza e Milan. Con la riapertura del mercato di gennaio il suo nome torna alla ribalta: il ds Sartori, intenzionato e tenersi stretto Perrotta almeno fino a giugno, tentenna di fronte alle offerte di Torino, Cagliari e Modena per il francese. Gli emiliani, in particolare, sono decisi a prenderlo in prestito, ma alla fine l'affare sfuma per motivi non meglio precisati. Peccato, perché intanto Andersson e Perrotta non si schiodano dal centrocampo e per Lilian ci sono solo brevi spezzoni di partita contro Torino, Atalanta, Udinese ed Empoli. Tutte apparizioni inferiori alla sufficienza. Il 19 aprile, in casa contro la Reggina, per la prima volta è chiamato a giocare per novanta minuti interi in campionato, proprio a causa dell'infortunio di Perrotta. L'esperimento riesce a metà: i clivensi vincono per 2-1, ma a centrocampo si soffre più del previsto, con il povero Corini che viene preso in mezzo tra Cozza e Mozart. Il francese non avrà una seconda chance. La sua avventura italiana infatti si conclude qualche settimana dopo: il Chievo, giunto alla fine settimo e dunque ad un soffio dalla seconda qualificazione in Uefa della sua storia, non gli rinnova il contratto e lo lascia andar via a parametro zero, cioè esattamente come era arrivato. Qualche anno dopo, dell'esperienza in Veneto dirà: "Ho giocato poco, ma ho imparato molto in termini di mentalità e di lavoro". Del resto, col senno di poi, non potrebbe certo rimproverare Del Neri per aver fatto giocare Perrotta al posto suo. Anzi, chissà cosa ha pensato Lilian nel vedere Simone, quattro anni dopo, in campo a Berlino contro la sua Francia...

Per tornare a giocare a buoni livelli, Nalis sceglie l'Inghilterra. Nell'estate del 2003 firma con il Leicester City: esordisce il 16 agosto contro il Southampton, e appena un mese dopo segna il suo primo gol in Premier League. Non è una rete qualsiasi, quella dell'1-0 contro il Leeds: Lilian si inventa un sinistro al volo da 35 metri, che manda in delirio i tifosi dei Foxies. Un gol pazzesco, che a tuttoggi viene ricordato come uno dei più belli nella storia recente del campionato inglese, ma che non serve ad evitare la retrocessione in B del Leicester. Un evento che coincide (forse non casualmente) con lo scandalo, scoppiato nel marzo del 2004, che vede coinvolti oltre a Nalis anche i suoi compagni di squadra Dickov, Sinclair, Scowcroft, Elliot e Gillespie. I giocatori vengono accusati di violenza sessuale da tre donne, stuprate - secondo la loro ricostruzione - in occasione di un ritiro del Leicester nella località spagnola di La Manga. Lilian viene arrestato e poi subito rilasciato, pur restando sotto inchiesta per qualche tempo: la vicenda svanirà comunque in una bolla di sapone. Il francese intanto decide di rimanere con il Leicester City anche in Championship, dove anzi fa ancora meglio e segna pure quattro gol in più. Nell'estate del 2005 passa allo Sheffield United, ma dopo appena due mesi - contemporaneamente all'arrivo della meteora juventina Pericard - viene ceduto in prestito al Coventry di Dennis Wise. Anche qui Lilian resta pochissimo, giusto il tempo di giocare 6 partite e di mettere a segno due reti; a gennaio si aprono per lui le porte del Plymouth Argyle, stavolta a titolo definitivo. Qui Nalis trova un'ampia colonia francofona (Roman Larrieu, Larrys Mabiala, Mathias Kouo-Doumbé e Danjim Abdou) e dunque si integra alla perfezione. Con la bandiera Paul Wotton forma una diga invalicabile a centrocampo, e riesce perfino a farsi eleggere come miglior giocatore del Plymouth nella stagione 2006/07 dai propri tifosi. Nel 2008, tuttavia, dopo 62 partite e 6 gol all'attivo, cambia di nuovo: al termine di un provino durato alcune settimane firma per lo Swindon Town, in terza serie. E' ancora lì oggi, a 37 anni suonati, e recentemente ha dichiarato: "La mia passione per il calcio è ancora intatta. Non ho pensato ancora a cosa farò una volta appesi gli scarpini al chiodo, per ora voglio solo lavorare sodo e giocare più a lungo possibile". Nel frattempo, da circa un anno si è iscritto ad un corso di laurea in Scienze dello sport, in un'università inglese. Tecnicamente non sarà un fenomeno, ma una tenacia del genere è da Champions League. Una meteora davvero instancabile.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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