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Aleksic, l'ex Jugoslavia va in paradiso

di Francesco Letizia
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Incantati da Aguero, Pato e Bojan Krkic? La nuova generazione di talenti è già pronta a dar loro battaglia a breve: nell'Europeo under 17 che ha consacrato ancora una volta la Spagna, ha brillato nella discreta Serbia la stella di Danijel Aleksic, classe 1991.

Danijel Aleksic nasce a Pula (Croazia) il 30 aprile 1991 da una famiglia di origine serba, migrata in Istria a causa dei difficili conflitti razziali scaturiti in quel periodo nell'ex Jugoslavia: avvicinatosi al calcio all'età di 7 anni, quando inizia a far parte delle giovanii dell'FK Veternik, quattro anni dopo si trasferisce con la famiglia a Novi Sad, capitale della regione serba settentrionale della Vojvodina, e viene aggregato al vivaio della squadra locale, l'FK Vojvodina. A distanza di sei anni, Danijel milita ancora nel club biancorosso, ma di strada ne ha fatta, eccome: oltre a segnare gol a raffica (26 in una stagione sembrerebbe, nonostante la difficoltà di reperire informazioni certe per il calcio giovanile serbo) con la "Primavera" della squadra, è con la maglia delle Nazionali giovanili serbe, quelle scelte dal ragazzo, che si mette particolarmente in luce.

Clamoroso è infatti il suo impatto nell'Under 17, con cui Aleksic disputa le qualificazioni all'Europeo di categoria: 5 gol in 6 partite il bottino messo al sicuro, che garantisce l'accesso alla fase finale tenutasi in Turchia a discapito della quotata Repubblica Ceka. Ad Antalya, la Serbia non va oltre il girone, ma Aleksic, maglia numero 11, mette a segno due gol in tre partite, entrambe nel match d'esordio contro la Scozia: impressionante il gol in rovesciata, eseguita con una perfezione stilistica da vero fuoriclasse. Nonostante il semi-fallimento della sua squadra, Aleksic viene segnalato però da tutti gli addetti ai lavori come uno dei migliori della manifestazione: le relazioni sul suo conto, da parte degli osservatori di molti importanti club europei, fioccano.

Con la sua squadra di club invece, Danijel aveva già battuto un importante record nel maggio dello scorso anno: a 16 anni e 5 giorni, subentrando negli ultimi minuti di Vojvodina-Stella Rossa, diventa l'esordiente più giovane della storia del campionato serbo. Per arrivare al suo primo gol da professionista, dobbiamo tornare invece ad Aprile 2008: il 2, la stellina partecipa alla festa del gol contro l'Hajduk Kula. A fine stagione, il suo bottino è di poco più di 500 minuti in 20 presenze (5 in coppa Uefa) e due gol: pochi spezzoni che hanno fatto però maturare ad Aleksic già una discreta esperienza per un ragazzo della sua età.

Alto 1.81 metri per 78 chili, è considerato a ragion veduta il maggior talento sfornato dalla scuola serba negli ultimi anni: il buon fisico, la tecnica incredibile e soprattutto lo straordinario senso del gol, non potevano che "obbligarlo" a giocare in attacco. Sul fronte offensivo, Aleksic è capace di svariare, grazie ad una certa rapidità ed alla generosità nel mettersi a disposizione della squadra: per quanto sarebbe straordinariamente efficace siamo come bomber d'area di rigore che come rifinitore, il suo ruolo preferito è quello della seconda punta, in cui può deliziare con le sue giocate belle ma ancor più utili.

Ma ciò che forse maggiormente impressiona in questo ragazzo, è il temperamento da vero leader: capitano della sua Nazionale, lotta su ogni pallone come fosse un mediano di interdizione, sprona la squadra nelle situazioni difficili e lavora molto proprio per aiutare i suoi compagni anche in fase difensiva. Un'altra caratteristica che forse è il sugello al suo straordinario talento è il suo prediligere il piede sinistro a quello, pur educato, destro: il tiro è forte e preciso, ma nonostante la stazza non esattamente da corazziere, si fa valere anche di testa, nei contrasti fisici e, come già detto, in acrobazia.

Il 2008-09 sarà per lui la stagione della consacrazione anche nella prima squadra: già all'esordio in campionato, sempre contro la forte Crvena Zvezda, è andato in rete ed ha finora totalizzato 236 minuti, già quasi la metà di quanto fatto in tutta la scorsa annata. Nel frattempo, le richieste in casa Vojvodina continuano ad arrivare, spesso in sterline: il ds serbo Cvetko Ridosic ha già rispedito al mittente offerte a sei zeri da parte di Manchester United, Arsenal e Chelsea, ma anche gli altri top club europei sono attenti alla situazione del ragazzo.

Molto probabilmente, Aleksic resterà in patria almeno fino al 2010, quando la Croazia, l'altra nazione di cui detiene il passaporto, potrebbe addirittura entrare nell'Unione Europea: ciò faciliterebbe non poco il suo approdo in un campionato come quello italiano o spagnolo, visto che acquisirebbe lo status di comunitario e non rientrerebbe più nelle severe normative di tesseramento dei giocatori extra-UE.

Calcisticamente invece, la sensazione è quella di trovarsi davvero di fronte ad un giocatore che potrebbe riportare agli antichi fasti dei Boban, Prosinecki, Savicevic il calcio "jugoslavo": resterà da vedere quale spazio sarà intenzionato a concedergli la nazionale maggiore serba nel prossimo futuro o se prima farà la federazione croata, visto che un giocatore dal doppio passaporto può scegliere per quale nazionale giocare fino al suo esordio nella selezione maggiore. Sia Radomir Antic che Slaven Bilic stanno già corteggiando l'entourage del giocatore per accaparrarselo e non è detto dunque che a breve non possa già avvenire l'esordio in una delle due Nazionali, saltando, come accade per molti talenti europei, la categoria under 21.

Per quanto riguarda la squadra di club, il Vojvodina ha tutto l'interesse a mantenerlo nelle sue fila a lungo per i motivi suddetti: il ragazzo è blindato da un contratto professionistico fino al 2012 e questo fa ammontare la sua valutazione ad almeno 4-5 milioni di euro già oggi. Una cifra importante sì, ma in fondo un'inezia per un Fenomeno che, tra 2-3 anni, forse meno, potrebbe, anzi, dovrebbe valerne 10 volte tanto.

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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