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Recoba è del Toro al 50%

di Ilario Imparato
Fonte: La Stampa

Recoba è mezzo granata, ma il Toro non ha ancora in mano il restante 50% perché tutto dipende solo più dall'Inter, troppo occupata ed ingarbugliata nel caso Adriano. Ieri Cairo ha trovato l'accordo per avere in prestito il Chino, tanto sognato e finalmente agguantato, ma il destino dell'uruguaiano è concatenato con quello del brasiliano. Se l'Imperatore lascerà la maglia nerazzurra, definitivamente come vuole lui o in prestito come pretende la società, Recoba non si muoverà dalla Pinetina. E il Torino resterà a mani vuote. Se Adriano, invece, resisterà alla corte di Mancini, allora il pupillo di Moratti potrà traslocare sotto la Mole.

Tutto lineare, ma la partita a schacchi solo si risolverà a ridosso della chiusura del mercato. Il Toro quello che doveva fare l'ha fatto. Ieri a Milano l'ad Antonelli e il ds Lupo hanno prima chiuso l'affare Motta con l'Udinese all'Hotel Visconti (prestito con possibilità di comproprietà, l'esterno Under 21 può debuttare già in Coppa Italia); poi hanno incontrato il procuratore di Dellafiore per accelerare l'arrivo del difensore (oggi nuovo vertice con il Palermo) ed infine si sono recati in via Durini, sede dell'Inter, per chiudere la vicenda Recoba. Con Marco Branca, direttore tecnico nerazzurro, hanno fissato i paletti per l'operazione: Recoba in prestito fino al 30 giugno 2008 con esborso granata pari a 650mila euro per il prestito. L'ingaggio del Chino (1,5 milioni di euro netti) sarà a carico dell'Inter che prolungherà il suo contratto fino al 2009.

Ora, al Toro e a Recoba, non resta che aspettare le decisioni di Adriano. La situazione è bloccata sul suo no al prestito. Lazio, Arsenal, Manchester City e West Ham si sono fatte sotto per averlo, ma il giocatore e il procuratore Gilmar pretendono la cessione definitiva. L'Inter vuole evitare questa soluzione (soprattutto se la squadra è italiana) e Mancini ha minacciato Adriano di non inserirlo nelle liste Uefa per la Champions. Un ricatto che potrebbe inasprire il muro contro muro, ma su un concetto Moratti è stato chiaro: solo uno tra Adriano e Recoba andrà via.

Cairo tiene le dita incrociate per il Chino, Novellino forse un po' meno. Soprattutto perché sarà lui a dover gestire l'eventuale convivenza con Rosina e Di Michele. «Ma no, nessun problema - sorride il tecnico granata - e poi Liedholm diceva sempre che i grandi giocatori devono sempre giocare. Recoba è un grandissimo giocatore e mi gratificano le sue belle parole nei miei confronti. Lo capisco: Torino è una piazza importante e piace a tutti». Novellino vorrebbe però preservare gli equilibri della squadra. «Parliamo della partita, ma il mercato non ci destabilizza. Anche perché lo abbiamo sempre fatto insieme: io, i dirigenti e il presidente. Cairo ci chiede i consigli, poi decide lui». Come su Recoba.

Il tormentone del Chino tiene banco e fatalmente sta oscurando la gara di Coppa Italia di questo pomeriggio, Toro-Rimini. Impegno delicato, chi vince si conquista il biglietto di andata e ritorno per sfidare la Roma agli ottavi. Tra l'altro si gioca all'Olimpico e le brutte figure a Novellino non piacciono, a maggior ragione davanti ai propri tifosi. Che però non si sono scaldati per questo appuntamento: solo 4.500 biglietti staccati in prevendita (botteghini aperti già dalle ore 16) nonostante l'assenza della diretta televisiva e radiofonica. «Non vorrei che si snobbasse l'impegno - puntualizza il tecnico -: io voglio vincere sempre, tanto più in Coppa Italia e contro un Rimini bello e vivace. Manderò in campo la squadra migliore e sono felice per l'arrivo di Motta: ha voglia di fare bene e tecnicamente è molto valido».

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Lunedì 31 Dicembre 2018
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