Il sindaco di Verona Tosi: "Arvedi, vendi l'Hellas"

Un appello pressante al conte Arvedi, perché si faccia da parte e venda l'Hellas. A lanciarlo, il sindaco Flavio Tosi. Ma da parte del conte, nessuna intenzione di mollare.
CONVENZIONE - Ieri pomeriggio Tosi e Arvedi si sono incontrati per la firma della convenzione per l'uso dello stadio Bentegodi. Il debito pregresso (affitti non pagati) è stato confermato attorno al milione di euro (come anticipato dal nostro giornale), meno le spese per la messa in sicurezza del Bentegodi.
A RATE - Si è quindi decisa una rateizzazione (100mila euro al mese). Alla prima rata non rispettata («non un giorno, ma un'ora dopo...» ha detto l'assessore Sboarina) scatterà l'azione legale (il decreto ingiuntivo è già pronto). Ma più di questo, il Comune non sembra potrer fare.
ANDREOLI - Tosi ha ribadito più volte, anche ieri, che «sicuramente c'è chi è pronto a comprare l'Hellas (Massimiliano Andreoli ma anche altri soggetti, ndr), ma ovviamente se non c'è chi vende tutto resta fermo».
LA MATITA... - E ha illustrato l'atteggiamento del conte Arvedi con un esempio chiarissimo «Se una persona dice di voler vendere una matita, ma chiede che la si paghi 25 euro, è quanto meno logico dubitare che voglia davvero venderla...».
ARVEDI REPLICA - Piero Arvedi, patròn dell'Hellas, ribadisce il concetto.

«Se voglio vendere? Sì, se ci sono buoni clienti, si facciano avanti. L'avvocato Donella, mio rappresentante, ha la delega per portare avanti la trattativa». Il numero uno di Corte Pancaldo preferisce non parlare di cifre e ribadisce. «Per questo c'è Donella». Ma se qualcuno vuole comprare il Verona, la quotazione è circa 12 milioni di euro. E quando si fa notare ad Arvedi che i tifosi sono stanchi e non solo per i risultati finora scarsi ottenuti dalla squadra, risponde. «Non sono per niente felice nemmeno io. Anzi, sono deluso». E sull'Hellas targato Colomba si limita a dire. «Spero che la squadra si riprenda in fretta».