"Calcio Festival, la testa nel pallone": un'occasione per discutere in libertà

Un calcio fatto di passione, di ricordi, di sogni. Fatto di commenti a caldo al bar la domenica sera e di analisi mai troppo fredde il lunedì mattina in ufficio, all'università, a scuola.

Un calcio fatto di stadio, di radio e di tv, di amici e nemici, di tifosi e avversari, di figurine e giornali come colpi di pennello che dipingono la tua squadra ideale, quella che ti porti nel cuore ancora prima che in testa, perché lì deve stare, immagine vivente di undici simboli che vivono la vita come tu credi sia giusto.

Un calcio fatto di azioni che non si dimenticano, di giocate immortali che procurano gloria e di partitelle con gli amici che ingannano il tempo che passa.

Un calcio come lingua delle illusioni di qualunque ragazzo dovunque nel mondo, e che di tutto può parlare.

"Calcio Festival, la testa nel pallone" è un evento ideato e dedicato a tutti questi aspetti, e molti di più.

È un evento che percorre varie strade, che parla del calcio che non c'è più, quello di Maradona, di Cruyff, delle telecronache di Nando Martellini e delle radiocronache di Enrico Ameri. Ma anche di quello di oggi e di domani, sul calcio com'è e su come dovrebbe essere, con giornalisti, manager sportivi, rappresentanti del calcio e delle istituzioni politiche a fornire il loro qualificato punto di vista sul fenomeno.

Spazio anche al pallone che c'è, ma di cui in genere non si parla, il calcio giocato per strada, nelle periferie. Il calcio a servizio dell'impegno sociale, dell'integrazione, e quello di denuncia rispetto a temi non nuovi, ma tornati di scottante attualità: la violenza negli stadi, gli ultras.

Un festival per gli appassionati di calcio che parla agli appassionati di calcio. Perché forse il calcio non è solo un gioco, ma di calcio si parla bene solo giocando.

Calcio Festival, la testa nel pallone", manifestazione in programma alla Mostra d'Oltremare di Napoli dal 22 al 25 marzo.